Restano in carcere Gennaro Buonerba, reggente dei “Capelloni” di Forcella e Andrea Manna “Cioccolata”, accusati di essere tra i responsabili dell’ag- guato in cui, il 2 luglio 2015, perse la vita il babyboss Emanuele Sibillo, freddato in via Oronzio Costa la “strada della morte ” di Forcella nel corso di un’imboscata.Lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha respinto le istanze di scarcerazione presentate dai difensori di due dei cinque arrestati del 16 maggio scorso. Anche se per quanto riguarda Manna, come riporta Il Roma, vi è da segnalare un punto a favore perché i giudici del Riesame hanno annullato il provvedimento con il quale il gip Eliana Franco contestava a Manna la partecipazione all’agguato avvenuto il 29 giugno 2015, nel quale rimasero coinvolti altri tre giovani del gruppo Sibillo, allora tutti minorenni: il famigerato Antonio Napoletano, detto “’o nannone”, oggi 19enne; il coetaneo Taieb D’Andrea, detto “Ronaldigno”; Mattia C., all’epoca 15enne, che compirà 18 anni il mese prossimo. Mentre la contestazione del triplice tentato omicidio è invece rimasta intatta per il ras Buonerba. Con la stessa ordinanza sono stati arrestati Antonio Amoroso di 23 anni, detto “scarpuzzedda” e indicato dai pentiti Maurizio Overa e dall’ex boss Marco Mariano, come l’esecutore materiale dell’omicidio di Emanuele Sibillo e poi Luigi Criscuolo, di 25 anni detto “sby sby” e Vincenzo Rubino di 24 anni.
(nella foto via oronzo costa a forcella e da sinistra gennaro buonerba, andrea manna ed emanuele sibillo)