C’è anche un carabiniere tra i 18 arrestati della banda delle City-car arrestati tra Roma e Napoli

C’è un appuntato dei carabinieri tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Car2Go’ che ha permesso di smantellare una banda specializzata nei furti di ”City car”. Al militare, all’epoca dei fatti in servizio alla stazione di Casal Palocco già trasferito ad altra sede e sospeso precauzionalmente dall’impiego, sono stati contestati i reati di rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Nell’operazione, eseguita dai carabinieri di Roma, sono indagate 18 persone, di queste 13 sono finite in carcere, due ai domiciliari, 3 con obbligo firma. Le accuse, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata a furti e ricettazione, favoreggiamento personale, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.Secondo gli inquirenti la banda è un’organizzazione criminale ben strutturata, capeggiata dal pregiudicato Luca Bucci e specializzata nei furti totali o parziali di “city car”; in particolare, di Smart “Fortwo”, sebbene siano state interessate anche utilitarie prodotte da altre case automobilistiche, tra cui Toyota “Aygo” e Citroen “C1″. Le indagini sono partite dall’arresto, il 15 agosto dello scorso anno, dello stesso Luca Bucci e Riccardo Calabrese, per il furto di un’autovettura Smart del parco veicoli di una società di car sharing. La banda era particolarmente attiva nei quartieri Axa, Casal Palocco, Dragona, Acilia, Casal Bernocchi, Vitinia e Ostia e nella zona di piazzale Clodio. Presi di mira in particolari i parcheggi antistanti le stazioni. I carabinieri hanno inoltre individuato una fitta rete di persone interessate ad acquistare pezzi di ricambio da reimmettere nel mercato della Capitale o in quello napoletano. La banda applicava una sorta di ”tariffario” dei prezzi in base alla tipologia e alla quantità di pezzi acquistati dagli indagati addetti alla ricettazione e riciclaggio.

Tra i pezzi preferiti c’erano quelli delle Smart: attuatori della frizione, (costo nuovo 700 euro) venduti al prezzo medio di 50/60 euro; volanti, (820 euro), rubati, in particolare, dalle versioni sportive denominate Brabus; mascherine anteriori dotate di luce diurne a Led, in particolare, provenienti dalle versioni Brabus; estrattori per paraurti posteriori (parte inferiore])asportati dalle versioni Brabus, rivenduti al prezzo medio di 100 euro; stereo/navigatori con touch screen di varie marche (tra questi “Pioneer” e “Bosch”), installate a bordo delle micro car, del valore approssimativo di circa 600/800 euro, venduti al prezzo medio di 80/100 euro.

Gli indagati, infatti, hanno dimostrato di possedere una eccezionale cognizione dei luoghi e delle fasce orarie in cui operare, in relazione alle maggiori probabilità di individuare “obiettivi appetibili”. Gli investigatori hanno rilevato come fossero presi di mira, in maniera particolare, i parcheggi nei pressi delle stazioni della Roma-Lido (Acilia, Casal Bernocchi) e la fermata della metropolitana Linea B Eur-Magliana, a qualsiasi ora del giorno o nel corso della serata, privilegiando le pause di lavoro di Bucci. Tra l’altro, la maggioranza degli acquirenti dei ricambi di provenienza illecita sono titolari o sono impiegati in officine meccaniche o elettrauto formalmente regolari, dotate di regolare registrazione presso la Camera di Commercio di Roma e del relativo locale commerciale ove viene svolta l’attività di assistenza ai clienti.

In alcuni casi, le richieste di parti meccaniche avanzate non si limitavano soltanto a soddisfare le esigenze delle proprie officine meccaniche/elettrauto, ma risultavano necessarie a evadere gli ordini ricevuti tramite alcuni siti di compravendita online.

 


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