Consip, la Procura di Roma distoglie l’attenzione sul caso e punta su pm e giornalisti

Consip, fuga di notizie, segreti non mantenuti, la decisione della Procura di Roma di indagare il pm in servizio a Napoli, Henry John Woodcock, protagonista dell’avvio dell’inchiesta sugli appalti della centrale acquisti della pubblica amministrazione è diventato il caso nel caso e rischia di far perdere di vista l’obiettivo dell’indagine ‘madre’. Attenzione mediatica tutta puntata su Woodcock e sui giornalisti Federica Sciarelli e Marco Lillo. La conduttrice del programma ‘Chi l’ha visto?’ sarebbe stata il tramite per il passaggio di notizie dal pm napoletano al collega de Il fatto quotidiano e ispiratrice di quell’articolo uscito a dicembre nel quale si raccontava dell’inchiesta Consip. La giornalista Federica Sciarelli, amica di lunga data di Woodcock è accusata di concorso in rivelazione del segreto. Alla conduttrice del programma televisivo “Chi l’ha visto?” – che sarà interrogata dai pm venerdì prossimo, 30 giugno, assistita dall’avvocatessa Giorgia Papiri – è stato sequestrato il telefono cellulare. Gli accertamenti al vaglio del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi vertono sulla pubblicazione il 21 dicembre scorso su “Il Fatto Quotidiano”, a firma di Marco Lillo, di un articolo sull’inchiesta napoletana e sui rapporti di alcune delle persone coinvolte con il cosiddetto Giglio magico fiorentino. L’inchiesta è stata da tempo trasferita a Roma per competenza territoriale. Il sospetto di chi indaga è che la giornalista Sciarelli sia stata il tramite per il passaggio delle informazioni dal pm partenopeo al giornalista del Fatto Quotidiano. “Ho assoluta fiducia nei colleghi della procura di Roma e sono quindi certo che potrò chiarire la mia posizione – ha dichiarato Woodcock, al quale è stato notificato un invito a comparire per il 7 luglio – fugando ogni dubbio ed ombra sulla mia correttezza professionale e personale. Non nego, tuttavia – ha aggiunto il magistrato – di essere molto amareggiato, e che questo è per me un momento molto difficile. Posso però affermare, in piena serenità – ha concluso il pm napoletano – che la mia attività è sempre stata ispirata dal solo intento di servire la Giustizia, nel rispetto delle regole”. “Non posso aver rivelato nulla a nessuno – è stato il commento della Sciarelli – semplicemente perchè Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto”. Infine, il giornalista Marco Lillo, sul sito del Fatto, ha sostenuto che la Procura di Roma è incorsa in un errore, non essendo ne’ Woodcock la sua fonte, ne’ la Sciarelli il tramite per veicolare le informazioni segrete. Lillo ha anche chiesto di essere sentito dai magistrati inquirenti per fornire la sua versione ed ha precisato il motivo di una sua telefonata del 20 dicembre scorso con la giornalista Sciarelli, emersa dalla lettura dei tabulati telefonici. “Ho solo chiesto se sapesse dove fosse Woodcock”, ha detto, ricevendo risposta negativa. Quel giorno, dunque, immediatamente precedente alla pubblicazione dell’articolo, il giornalista, secondo la sua versione, cercò il pm Woodcock per verificare una notizia già in suo possesso. Gli atti relativi al procedimento nei confronti del pm napoletano sono stati trasmessi dalla Procura di Roma al Ministero della Giustizia, al pg della Cassazione e al Csm, che li ha secretati. Nei prossimi giorni la Commissione, presieduta dal laico del Pd Giuseppe Fanfani e competente sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale dei magistrati, si riunirà per decidere la convocazione di un primo giro di audizioni. Nel pomeriggio, intanto, è tornato negli uffici della procura di Roma, per essere interrogato come indagato per depistaggio, il vicecomandante del Noe, Alessandro Sessa. Nel fascicolo della Procura romana sono iscritti l’attuale ministro dello Sport, Luca Lotti, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e il comandante dei carabinieri della Legione Toscana, generale Emanuele Saltalamacchia, per rivelazione del segreto d’ufficio, ora anche il pm Woodcock si ritrova a sua volta indagato per la stessa ipotesi di reato. (r. f.)

 


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