Consip, Scafarto non risponde ai pm, i legali: “Trasferire l’indagine a Napoli”

Si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere ai pm della Capitale l’ufficiale del Noe Giampaolo Scafarto indagato per falso e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla fuga di notizie su Consip. “Abbiamo posto una questione tecnico-giuridica ai pm della capitale – hanno spiegato gli avvocati Giovanni Annunziata e Attilio Soriano, difensori del capitano dei carabinieri – contestando la loro competenza territoriale. A nostro parere, gli atti di questo procedimento devono essere trasmessi a Napoli, dove l’informativa, oggetto di contestazione, e’ stata redatta, o a Firenze, dove Scafarto ha prestato servizio per un certo periodo. Aspettiamo che la Procura di Roma si pronunci sulla nostra istanza e poi Scafarto tornera’ a rendere l’interrogatorio”.

L’aver scelto di non rispondere ai pubblici ministeri di Roma non compromette il dialogo complessivo con gli stessi inquirenti. I difensori del capitano del Noe Giampaolo Scafarto ne sono certi. I toni sono distesi dopo l’incontro con il sostituto procuratore Mario Palazzi. Nell’ufficio del magistrato gli avvocati Giovanni Annunziata e Attilio Soriano restano poco più di venti minuti. Prima un breve incontro con l’aggiunto Paolo Ielo e l’ufficiale dell’Arma poco distante. “Abbiamo preso questa decisione – hanno detto i legali – perchè riteniamo che si sia posta una questione di carattere tecnico che è la competenza per territorio. Abbiamo presentato questa mattina, a firma dei difensori e sottoscritta dal capitano perché fa riferimento a delle circostanze di fatto, una istanza di trasmissione degli atti a quelle che sono noi sono secondo noi le procure competenti: Napoli e Firenze. Ora attendiamo la risposta della procura di Roma”. I magistrati di piazzale Clodio attribuiscono a Scafarto una nuova ipotesi di falso e una di rivelazione del segreto d’ufficio. La prima è connessa al coinvolgimento illecito nell’indagine del generale a riposo Fabrizio Ferragina dei servizi segreti, risultato estraneo ai fatti, mentre l’altra riguarda una serie di informazioni sugli accertamenti in corso che ancora Scafarto avrebbe girato a due marescialli, ex Noe, in forza all’Aise, l’Agenzia per la sicurezza esterna, tra l’agosto 2016 e il marzo 2017: comunicazioni che per legge non avrebbe potuto veicolare trattandosi di soggetti passati in servizio presso un’altra amministrazione dello Stato.


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