“Sto cercando casa a Milano. Un appartamento grande, dove ci sia spazio per tutti i miei cari, e siccome il centro di Milano è bellissimo lo cerco li. Mi sento pronto”. Cosi’ Gianluigi Donnarumma in una anticipazione dell’intervista a GQ di luglio, nella quale parla di se’ a 360 gradi: al centro l’annosa questione del suo rinnovo in rossonero. “Sono sereno, perchè tutte le parti di questa trattativa conoscono la mia volonta’. Con Mino ed Enzo Raiola, che fu il primo a notarmi, e con la mia famiglia formiamo una squadra” dice il giovane portiere, sottolineando il rapporto che lo lega al club rossonero: “Io sono molto legato al Milan”. La squadra nella quale arrivo’ da ragazzino, direttamente dal Club Napoli, dove aveva cominciato da piccolissimo: “Avevo 4 anni, mi ci aveva portato lo zio Enrico, che purtroppo se ne è andato troppo presto. Poi cominciò ad accompagnarmi mia madre. Io sono molto mammone. E per quanto le categorie crescessero in fretta, per un bel pezzo pretesi di averla dietro alla porta, che altrimenti mi mettevo a piangere. Credo che la situazione avesse del grottesco: questo ragazzo grande e grosso. Ero fuori scala già da bambino che lasciava increduli gli attaccanti avversari per quante ne parava, ma che appena la mamma spariva per un caffè scoppiava in lacrime”. Gia’ designato come erede di Buffon in Nazionale, Donnarumma allontana ogni ipotesi di rivalita’: “Buffon è un mito, il classico tipo che riesce a farsi voler bene da tutti. Scherza, tiene su l’ambiente, a me ha dato un sacco di consigli. Quando ci alleniamo insieme cerco di rubargli i segreti del mestiere, perche’ tecnicamente e’ fantastico”.