Evade dal carcere per mamme e lascia la figlia in cella

E’ uscita dalla sezione Icam, le case per mamme detenute con attenuata sorveglianza e, dopo aver attraversato e scavalcato una cancellata, si e’ dileguata nei campi. Nel giorno delle proteste, a Torino, contro i campi nomadi, la rom Laura Sulejmanovic, 22 anni appena e sulle spalle gia’ due accuse pesanti, omicidio stradale e omissione di soccorso, e’ evasa dal carcere del capoluogo piemontese. Dove ha abbandonato la figlia di pochi mesi. “Dopo che ha ucciso una persona l’hanno messa in hotel, colpa dello Stato”, tuona la famiglia di Oreste Giagnotto, morto nell’incidente stradale di cui la giovane e’ accusata. C’era anche la moglie dell’uomo, Graziella, con i figli Gemma e Antonio, questa sera sotto la Prefettura, a chiedere il ripristino della legalita’ e l’abolizione dei campi nomadi. “Basta campi rom, basta roghi tossici” lo striscione portato in corteo per le vie del centro di Torino, riferimento ai numerosi incendi con cui i nomadi bruciano i loro rifiuti “rendendo irrespirabile l’aria per interi quartieri”. Un corteo movimentato, con momenti di tensione quando i manifestanti hanno incrociato un gruppo di persone con lo striscione ‘I rom torinesi come noi!’, che si e’ infiammata alla notizia dell’evasione. “Se prendono me senza patente mi rovinano, a lei invece l’hanno lasciata scappare”, e’ l’amaro sfogo di Graziella, indosso una t-shirt con la foto del marito e la scritta ‘Non lasceremo che ti dimentichino’. “E’ colpa dello Stato – sottolinea -. Noi non siamo razzisti, sono io che ho visto mio marito sull’asfalto. E non lo dimentichero’ mai…”. L’incidente in cui Oreste Giagnotto ha perso la vita lo scorso 12 maggio in strada dell’Aeroporto, non lontano dal campo nomadi in cui la madre evasa viveva fino all’arresto. La giovane era alla guida di un camper quando, all’improvviso, ha compiuto una inversione finendo contro lo scooter guidato dalla vittima. Immediati i soccorsi, anche se per l’uomo non c’e’ stato nulla da fare. Dopo essere fuggita, la ragazza era tornato sul luogo dell’incidente. “Ho avuto paura”, la sua versione, che non ha convinto gli inquirenti, l’arresto e la detenzione nella sezione Icam. Fino ad oggi pomeriggio. “Le leggi volute a favore di certi soggetti sono ben lontane dalla personalita’ degli stessi”, sostiene il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, mentre per il segretario generale del Sappe, Donato Capece, l’evasione di oggi “e’ tanto piu’ assurda se si pensa che gli Icam nascono proprio per dare maggiori garanzie alle donne detenute con figli”. Le ricerche della madre evasa sono in corso. In serata il prefetto di Torino, Renato Saccone, ha incontrato la famiglia Giagnotto assicurando il massimo impegno delle forze dell’ordine per assicurare la giovane donna alla giustizia. “Speriamo la prendano – commentano i parenti – altrimenti andiamo noi a prenderla stanotte…”.


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