Fallimento Deiulemar: c’è l’accordo

Sembra trovare una svolta la vicenda legata al fallimento della Deiulemar, la compagnia di navigazione in cui quasi tredicimila persone hanno investito più di 700 milioni. Le famiglie fondatrici del gruppo hanno chiesto ai curatori fallimentari e ai comitati dei creditori di trovare un accordo. Gli imputati troveranno il modo per sbloccare i capitali esteri all’ estero e sottratti al fallimento e dall’ altro gli avvocati toglierebbero le cause in atto per il recupero del credito. La speranza dei creditori è quella di ottenere uno sconto sulla pena in appello. Questa idea è nata dall’ incontro che si è svolto giovedì nella sezione fallimentare del tribunale di Torre Annunziata. In quella sede le curatele fallimentari e i creditori “hanno dato un’autorizzazione di massima – si legge in una nota – alla transazione dei giudizi pendenti con- tro i trusts Fusons, Darly, Future, Yel- lows cats, Bigei, Nipoti di Giuseppe Lembo ed Arcobaleno, nonché con-tro i componenti delle famiglie Della Gatta e Lembo, dettando i criteri ai quali la curatela dovrà attenersi per il negoziato e i relativi tempi”.

Questa transazione dovrà essere sottoposta al giudice delegato ed ai rappresentanti dei creditori entro il 31 Luglio. Tra i punti la consegna di tutti i beni individuati dalla Guardia di Finanza e dalla curatela entro il 29 settembre con la dichiarazione che non esistono “altri beni direttamente o indirettamente a loro riconducibili”. In questo accordo, però, non entra la famiglia Iuliano, la cui proposta di transazione è stata ritenuta poco consona. La quantificazione dell’accordo sarà chiaro a fine luglio, ma voci di dentro parlano di poco meno di 100 milioni.


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