Fra’ Gigino esagera: vuole fare il sindaco di Cava

«Terminata la festa di Sant’Antonio avvierò l’iter per produrre tutta la documentazione necessaria per servire la mia città e la mia gente facendo l’esperienza di sindaco». Con queste parole fra’ Gigino Petrone ha annunciato pubblicamente la sua decisione di scendere in campo alle prossime amministrative per la conquista della fascia tricolore di Cava de’ Tirreni. Questa volta non sembra trattarsi dell’ennesima provocazione da parte del vulcanico francescano. Infatti, in queste ore sembrerebbe che fra Gigino sia seriamente intenzionato a fare il sindaco Si tratta di una proposta che la gente vuole ha dichiarato per questo da lunedì, archiviata la festa di Sant’Antonio, inizierò a vedere come avviare l’iter, sono disposto anche a chiedere una sospensione all’ordine dei frati minori per mettermi al servizio della collettività in modo gratuito e disinteressato. Ormai non avendo più alcun ruolo all’interno del convento in quanto non conto nulla più per i miei superiori, così come per la Curia Diocesana non servo a nulla, sono libero per cercare di unire tutti, senza compromessi, e lavorare per il bene di tutti». A quanto pare, fra’ Gigino in mente ha già il manifesto politico che sottoporrò all’attenzione degli elettori cavesi in viste delle amministrative che a Cava dovrebbero tenersi nel 2020. «Il mio obiettivo è quello di mettere l’uomo al centro di tutto, e di stare vicino alle sue problematiche».

Ad indurre Luigi Petrone a riflette e a valutare concretamente una clamorosa ipotesi, ossia quella di mettere, in altra maniera, le sue energie al servizio della città, avanzando, la sua candidatura a sindaco, è stata la mancata concessione, da parte della Commissione materie esplodenti che fa capo alla Prefettura di Salerno, dei permessi necessari per lo svolgimento degli spettacoli pirotecnici che avrebbero dovuto caratterizzare l’intera giornata di oggi. «Abbiamo iniziato il cammino della pirotecnica già gennaio ha dichiarato il fracescano – Dopo i pareri negativi per la Pietrasanta e per la nuova area già individuato e bonificato abbiamo chiesto all’amministrazione di trovarci un’altra location ma non è stata in grado di farlo. Avevamo chiesto di sparare a Montecastello ma non si è arrivato ad alcun compromesso». Fra’ Gigino alla fine punta l’indice anche nei confronti della storica festa di Montecastello. «Se il 17 sono vietati per Sant’Antonio, hanno detto che il 24 li posso fare al posto della festa di Montecastello che non interessa a nessuno rispetto alla nostra festa devozionale»

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