Arresti e perquisizioni sono scattate nelle città di Roma, Napoli, Milano e Pescara fin dalle prime ore del mattino, nell’ambito della maxi operazione che ha portato a 23 arresti e sequestri di beni per 280 milioni di euro.Secondo gli inquirenti uno dei due gruppi criminali al centro dell’indagine era riconducibile a Gaetano Vitagliano, personaggio di spicco del settore del narcotraffico internazionale legato al clan camorrista Amato-Pagano, denominato degli ‘scissionisti’. L’altro dei due gruppi criminali al centro dell’indagine era riconducibile invece a Giuseppe Cellamare, elemento di spicco della sacra corona unita negli anni Novanta, divenuto in seguito collaboratore di giustizia.
Una morsa malavitosa cingeva la Capitale. Da un lato il gruppo di Gaetano Vitagliano, legato al clan camorristico degli Amato-Pagano e specializzato nel traffico internazionale di droga. Secondo gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia Vitagliano grazie al legame con il clan ha acquisito tantissimi locali tra Roma e Milano creando società fantasma allo scopo di “ripulire” denaro. Vitagliano – si aggiunge – utilizzava lo stesso metodo per il denaro della famiglia Siciliano: lo “ripuliva” mediante cambiali e assegni bancari emessi da imprenditori compiacenti. L’altro gruppo criminale fa invece capo a Giuseppe Cellamare (elemento di spicco negli anni ’90 della Sacra Corona Unita ed ex collaboratore di giustizia), legato al gruppo di Vitagliano attraverso l’imprenditore Andrea Scanzani, era particolarmente attivo nella zona di Monterotondo dove ha riprodotto il sistema criminale utilizzato in Puglia e Campania.. Oltre agli arresti ci sono 26 indagati a piede libero tra cui un notaio, tre commercialisti e alcuni dipendenti di banca infedeli. Il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone: “Sono qui per ringraziare i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e la Guardia di Finanza. Il contrasto alla criminalità organizzata è uno dei grandi problemi della città di Roma. I risultati raggiunti sono importantissimi: da aprile i carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito 118 arresti sequestrando 582 kg di cocaina. La Guardia di Finanza invece solo a giugno ha eseguito 25 arresti sequestrando beni per 507 milioni di euro. Grazie al comandante Provinciale dei carabinieri Antonio De Vita”. Il procuratore aggiunto Michele Prestipino, titolare dell’operazione, ha chiarito: “Le ricchezze vengono prodotte attraverso traffici prodotti sul territorio di Roma e provincia. Le condotte contestate agli indagati sono aggravate dal metodo mafioso. Le vittime non denunciano proprio per questo, per le intimidazioni subite. Il ruolo svolto da funzionari di banca risulta fondamentale per la commissione di questi reati”.Â
Ci sono anche gli storici bar ‘Mizzica!’ di via di Catanzaro e di piazza Acilia, il locale ‘Macao’ di via del Gazometro, frequentato dai vip della movida romana e la nota catena di bar Babylon Café fra i beni sequestrati oggi dai Carabinieri e Guardia di Finanza di Roma, per un valore di circa 280 milioni di euro nella Capitale e a Milano, Salerno, Pescara, L’Aquila e Potenza. In totale sono 46 gli esercizi commerciali sequestrati nell’operazione antimafia che ha portato a 23 arresti, fra cui bar, pizzerie e sale slot. E poi: 262 immobili, 222 rapporti finanziari e bancari, 32 auto e moto fra cui una Lamborghini del valore di oltre 2 milioni di euro. Sequestrate anche 54 società e 24 quote societarie.