La mozzarella bufala campana tra le 25 specialità tutelate in Cina

La mozzarella di bufala campana e’ l’unico prodotto del Sud inserito nell’elenco delle 26 produzioni italiane a marchio dop e igp che saranno tutelate nel Paese asiatico, attraverso un accordo bilaterale da concludere entro il 2017. L’intesa e’ stata siglata durante il summit economico Ue-Cina. La pubblicazione della lista apre il processo per proteggere le principali eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino ai formaggi, da imitazioni e contraffazioni. Una condizione preliminare e indispensabile per poter avviare campagne di promozione. “Siamo di fronte a un passo in avanti fondamentale per consentire alla mozzarella di bufala campana di imporsi in un mercato, quello cinese, tra i piu’ grandi al mondo, con un gusto crescente della classe media per il nostro prodotto. Da anni si discute di questa svolta che apre orizzonti e margini di crescita straordinari per il prossimo futuro”, sottolinea il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo. La richiesta di mozzarella di bufala campana Dop all’estero e’ in aumento, con valori che superano il 30% sul totale della produzione. Di questa quota attualmente l’1% finisce sul mercato cinese pari a circa 100mila chili l’anno e a un giro di affari di 1 milione di euro. Ad oggi, infatti, e’ in vigore in Cina uno standard sanitario che risulta essere molto restrittivo per la mozzarella di bufala campana dop e che comporta una serie di criticita’ legate allo sdoganamento delle merci e alle lungaggini burocratiche. In media occorrono da una a tre settimane per ottenere l’ok all’ingresso della mozzarella dop. Ma il lavoro della Camera di Commercio Ue in Cina sta portando a una revisione delle norme attraverso l’istituzione di un tavolo permanente denominato “Cheese Desk”, che ha mostrato ampia disponibilita’ rispetto alle problematiche segnalate dal Consorzio di Tutela. “Oltre ai tavoli internazionali attivati, il Consorzio di Tutela ha approvato una serie di misure per risolvere i problemi relativi alla logistica dell’export, con l’obiettivo di far arrivare all’estero un prodotto con una vita media piu’ lunga mantenendo le stesse caratteristiche di qualita'”, spiega il direttore Pier Maria Saccani.


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