Legambiente: “La discarica illegale di Calvi Risorta continua a vomitare veleni”

“Quella che è stata definita la discarica illegale più grande d’Europa continua a vomitare veleni mentre parallelamente rimane al palo la storia del risanamento di quei territori dove su circa 2000 siti contaminati nella Terra dei Fuochi per circa il 74% nessuna attività di bonifica è stata svolta, solo per 0,8% sono stati svolti o sono in corso gli interventi di bonifica. Al di là degli annunci e dei ripetuti proclami, lo ripetiamo da tempo la bonifica deve rappresentare la priorità assoluta nell’agenda politica regionale e nazionale. Un atto non più rinviabile, un atto dovuto nei confronti dei cittadini e dei tanti comitati locali che in quei territori da anni portano avanti un lavoro continuo di denuncia”.

“Quella discarica nell’area ex Pozzi-Ginori dalle dimensioni impressionanti, è figlia anche di quella lunga stagione buia del nostro paese che ha visto compiere crimini ambientali contando su quell’impunità pressoché certa, garantita da una assenza di norme a tutela dell’ambiente e contro gli ecocriminali. Oggi grazie alla nuova legge sugli ecoreati c’è un’arma in più per combattere i criminali ambientali. Secondo i numeri elaborati da Legambiente sull’azione repressiva svolta dalle forze di polizia e dalle Capitanerie di porto, nel 2016 la legge 68/2015 ha consentito di sequestrare 133 beni per un valore di circa 15 milioni di euro e di sanzionare 574 ecoreati – più di uno e mezzo al giorno, con la Campania è la prima regione per il numero di ecoreati contestati (70) e 84 persone denunciate”.


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