“Quattro colleghi sono stati aggrediti in situazioni diverse perché cercavano di documentare il caso del presunto “diplomificio” di Secondigliano. Secondo alcune denunce l’organizzazione che gestisce la scuola farebbe ottenere ai ragazzi, provenienti da tutta Italia, una domiciliazione fittizia a Melito per poter svolgere l’esame presso la sede di Napoli. Così, con poco più di 5mila euro, gli studenti si garantirebbero la maturità senza fatica”. Ad affermarlo in una nota il Sindaca Unitario Giornalisti della Campania. “Ieri il collega de “il Mattino” Giuseppe Crimaldi è stato aggredito davanti alla sede dell’Istituto, mentre il cronista del “Roma” Antonio Sabbatino, davanti ad un hotel di Melito dove erano ospitati gli studenti, è stato avvicinato da alcune persone che gli hanno sequestrato il telefonino per cancellare alcune foto scattate – prosegue la nota – . Davanti allo stesso albergo oggi due giornalisti della tv “Teleclub”, Gaetano Pragliola e Francesco Mennillo, sono stati ricoperti di insulti e scortati fuori dal territorio di Melito. La Fnsi, il Sindacato regionale e l’Ordine dei giornalisti della Campania sono al fianco dei giornalisti minacciati ed esprimono preoccupazione per quanto sta accadendo nel territorio dell’area Nord di Napoli dove l’agibilità della professione è messa continuamente a rischio da minacce ed aggressioni. Invitiamo il Prefetto a prendere seriamente in considerazione quella che riteniamo una vera e propria emergenza che mette a rischio un diritto fondamentale come la libertà di informare e di essere informati”, conclude la nota.
“Come temevamo, la vicenda dei presunti diplomi facili su cui abbiamo chiesto di fare chiarezza sta creando tensioni e a pagarne le conseguenze sono stati anche i giornalisti Giuseppe Crimaldi, Antonio Sabatino, Gaetano Pragliola e Francesco Mennillo, aggrediti mentre cercavano di raccogliere notizie e a loro va la nostra piena solidarietà ”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione cultura, che ha anche consegnato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli a cui ha chiesto di avviare un’indagine per fare chiarezza. “Dopo la nostra denuncia, ci sono arrivate ulteriori segnalazioni perché la storia dei diplomi facili coinvolgerebbe anche altri istituti del napoletano, anche se non abbiamo ancora informazioni dettagliate come nel caso denunciato” ha aggiunto Borrelli per il quale “bisogna accendere i riflettori sul mercato dei diplomi che, ogni anno, porta a Napoli e provincia migliaia di studenti alla ricerca di un titolo di studio senza troppe difficoltà ”.Â