Napoli, è il regista della truffa dei falsi ciechi l’uomo che ha cercato di incendiare la moglie

 Si tratta dell’ex consigliere comunale Salvatore Alajo, 42 anni, l’uomo che e’ stato bloccato dagli agenti di una Volante all’interno di un’abitazione in via S. Teresa degli Scalzi, a Napoli mentre cercava di dare fuoco alla moglie dopo aver cosparso il corpo di benzina. I poliziotti sono intervenuti dopo una telefonata di alcuni vicini, che avevano segnalato una violenta lite tra i due sul terrazzo di casa. All’arrivo degli agenti Alajo si e’ rinchiuso nell’ appartamento, da dove proveniva un forte odore di benzina. La donna, che sanguinava per i colpi ricevuti dal marito, era stata privata del cellulare per impedirle di chiedere aiuto. Alajo e’ stato convinto dai poliziotti ad aprire la porta dell’ingresso ed e’ stato bloccato ed arrestato. L’uomo si era gia’ reso responsabile di episodi di violenza nei confronti della moglie ed e’ stato denunciato piu’ di una volte. La moglie e’ stata portata all’ospedale “Loreto Mare” e medicata, con una prognosi di 21 giorni per le ferite riportate.

Quello di Alajo è un nome noto qualche anno fa alle cronache cittadine (e non solo) come regista della grande truffa dei falsi invalidi a Napoli. Un pioniere nel suo genere.Venne arrestato, fu costretto a lasciare il suo caf di Pizzofalcone (una sorta di officina del falso attestato), ma anche lo scranno nel primo municipio cittadino (in circoscrizione aveva ottenuto un plebiscito con una lista civica collegata al centrodestra).  Poi nel 2011 fu arresto di nuovo per una truffa analoga a Nola.

Da allora, ne sono successe di cose. E di inchieste, di sequestri, di processi. Lo scorso anno è salito di nuovo agli onori della cronaca a Benevento dove incassava una pensione di invalidità, nonostante abbia maturato in questi anni condanne in primo e in secondo grado. Salvatore Alajo è stato condannato a sei anni e otto mesi in primo grado (poi ridotti a sei in appello). In questo processo anche la moglie ha subito una pesante condanna a cinque anni e 4 mesi. Alajo invece ha incassato un’altra condanna a quattro anni in un altro processo in cui è appellante, mentre risulta imputato in primo grado in un terzo filone processuale sempre e comunque nato dal seno delle indagini sulle pratiche di invalidità, al termine degli accertamenti condotti dai carabinieri della tenenza di Posillipo, agli ordini del luogotenente Tommaso Fiorentino.

 

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