Napoli, formiche nel letto dell’ospedale: anche un’indagine interna

“Un’indagine interna per attribuire, quando vi fossero le dovute responsabilita'” e’ stata avviata nell’ospedale San Paolo, a Napoli, dopo le immagini di centinaia di formiche sul letto di una paziente. Lo annuncia, interpellato dall’Ansa, il direttore sanitario dell’ospedale, Vito Rago, che si sta recando in Regione a seguito di una convocazione. Nell’ospedale del quartiere Fuorigrotta si attende l’arrivo della task force annunciata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Sto cercando di fare in modo di debellare questo fenomeno che, mi dicono (Rago e’ direttore sanitario del San Paolo da soli 20 giorni, ndr), duri da anni e non deve mai piu’ ripetersi”. Sul fronte della bonifica dei luoghi, Rago ha dichiarato che “sono state messe in essere tutte le procedure necessarie dalla mia persona e da altri organi interni”.
“Siamo di fronte ad un altro episodio di degrado in una struttura pubblica, un episodio vergognoso di una gravita’ inaudita che lede la dignita’ della persona, che lascia sgomenti i cittadini e che offende i tanti lavoratori che quotidianamente si prodigano per garantire la migliore assistenza ai pazienti”. Lo affermano Alfredo Garzi segretario generale FP CGIL Campania e Giosue’ Di Maro segretario Sanita’ FP CGIL Campania in relazione alle immagini diffuse ieri di una donna ricoverata all’ospedale San Paolo e coperta di formiche. “Non esistono attenuanti – proseguono i sindacalisti – per coloro che dovevano controllare e non lo hanno fatto. E’ necessario che si individuino nel piu’ breve tempo possibile eventuali responsabilita’ e si ripristini l’immagine decorosa dell’ospedale e di tutta la ASL NAPOLI 1”. Secondo i rappresentanti sindacali, l’episodio e’ “l’emblema del degrado organizzativo in cui versa la sanita’ in Campania a causa delle politiche di austerita’ e di tagli che stanno negando il diritto alla salute ai cittadini e il diritto a un lavoro dignitoso ai professionisti della sanita'”. Garzi e Di Maro concludono sottolineando che “non c’e’ piu’ tempo da perdere. E’ ora di dire basta, di gridare la nostra indignazione, di reagire, di dare voce ai cittadini, come stiamo facendo da tempo purtroppo inascoltati”.


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