Napoli, furbetti del cartellino del Loreto Mare: chiesto il processo per 89 dipendenti

Il pm Ida Frongillo della Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 89 “furbetti del cartellino” dell’ospedale Loreto Mare e tra questi ci sono i 55 arrestati nel maxi blitz di febbraio scorso con dipendenti, funzionari, sindacalisti e  anche tre medici. Sono accusati di  truffa, violazione della legge Brunetta per aver attestato falsamente la presenza in servizio e per una serie di falsi ed illeciti che hanno riguardato la gestione del reparto informatico del Loreto Uno scandalo che in questi mesi si è allargato, al punto tale che le verifiche condotte dal comandante del Nas Gennaro Tiano hanno consentito di estendere le accuse anche a soggetti che non erano stati coinvolti nel blitz di qualche mese fa: dai 55 indagati della prima ora (tra soggetti finiti per qualche settimana agli arresti domiciliari e altre condizioni cautelari) si è passati alle 89 richieste di rinvio a giudizio spedite in questi giorni alla sezione gip del Tribunale di Napoli. Una vicenda nel corso della quale sono state stralciate alcune posizioni: resta infatti ancora aperto il filone legato alle fabbrica di fine perizie da usare come pezze di appoggio nelle richieste di risarcimento dei danni. Tra le persone per le quali il pm ha chiesto il rinvio a giudizio ci sono anche i tre medici: Vittorio Trivellini, Tommaso Ricozzi e Alberto Ciamillo, il dirigente del reparto Radiologia a cui sono state anche sequestrati dei beni per aver svolto contemporaneamente il doppio lavoro presso centri privati. Nei giorni scorsi il Tribunale per il Riesame ha annullato il sequestro restituendo gli atti alla Procura per un nuovo calciolo della somma da sequestrare.

 


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