Dopo gli appelli e le proteste delle scorse settimane da parte dello Smi contro i tagli al 118 nell’Asl Na1, ecco le prime prevedibili conseguenze. La denuncia di Gennaro Bassano, Responsabile Emergenza Territoriale 118 SMI, Regione Campania: “I fatti: sabato scorso, tre delle 14 ambulanze, in teoria medicalizzate, della città di Napoli, erano invece senza medico. Come si è arrivati a questa grave situazione, a danno dei cittadini?”
“Ebbene – sottolinea il dirigente Smi – un’inaccettabile negoziazione sui Livelli essenziali di assistenza, puntando su un utilizzo inappropriato dei medici di Continuità Assistenziale nei codici Gialli e Rossi, ha portato a trasformare il soccorso di emergenza e urgenza in una sorte di roulette russa, all’insegna del ‘si salvi chi è fortunato’.”
“Per carenza di medici d’emergenza ? – chiede Bassano, rivolgendosi alla parte pubblica, e al dirigente ASL, La Rocca -, allora non si spiega perché proprio venerdì scorso l’ufficio preposto di NA1 Centro abbia rifiutato la disponibilità di un nuovo medico d’emergenza, rinviando il contratto al 2018”.
Quindi Bassano riassume le ultime fasi di questo graduale smantellamento dei servizi sul territorio:
“Ieri – spiega – il problema era il mantenimento delle postazioni infermieristiche di Incurabili e Corso Europa, questione non ancora risolta.
Sabato 24 e lunedì 26 notte si aggiunge la demedicalizzazione di tre delle 14 ambulanze con medico a bordo, di cui L’ASL 1 è dotata, fatto gravissimo perché già così non si rispettano gli standard minimi (del D.M.n70/2015), cioè di un soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti.
Lunedì mattina alle ore 11,30, circa, in località Frullone, una persona coinvolta in un incidente stradale ha dovuto attendere più di un’ora sull’asfalto cocente: gli è stata diagnosticata una frattura vertebrale. L’ambulanza è arrivata da Bagnoli.
Lunedì pomeriggio, zona Montesanto, una persona incosciente è stata messa in attesa dalla Centrale Operativa, un’ora e mezza circa aspettando una ambulanza, di cui non si conosceva l’orario di arrivo”.
“Emerge in modo chiaro ed inequivocabile – attacca Bassano – che tutto ciò è frutto di gravi e ripetute omissioni, di incapacità organizzative, per cui sarebbe opportuno che i dirigenti coinvolti dell’Unità di Integrazione Territorio Ospedale si assumessero le proprie responsabilità, anche con le dimissioni”.
“Vogliamo, infine, ricordare quanto accaduto nel salernitano nel mese di giugno: un quarantenne è stato tenuto in vita per 45 minuti, colto da infarto, mediante RCP praticata dal medico di Continuità Assistenziale e dal medico curante sino all’arrivo dell’ambulanza medicalizzata, che è arrivata dopo 45 minuti, mentre per legge i tempi del soccorso extraurbano sono di 20 minuti. Un’eccezione ? No, uno dei tanti episodi sentinella, rimasto inevaso”.
“Ci rivolgiamo al governatore De Luca e alla dirigenza Regionale – conclude – affinché intervengano e non rimangano sordi nei confronti delle denunce dei medici convenzionati dell’emergenza sanitaria territoriale, perché si sta esponendo, ogni giorno, la popolazione dell’intera regione a gravi rischi, a una sorta di roulette russa del diritto alla salute. Lo SMI rimarrà in prima linea nel combattere contro questa grave situazione. Ora attendiamo risposte concrete ed immediate”.