Aveva creato un falso profilo Messenger con il nome “Antonio Careca pitbull”, per non dimenticare le sue origini e la sua passione per il Napoli. Si era rifatto una vita in Polonia e aveva sposato una donna del luogo dalla quale aveva avuto anche una figlia. Ma Antonio Cella, che nel Vasto, sua zona d’origine, chiamavano “Biberon” trafficante internazionale di droga e latitante da sei anni è stato tradito dalla pastiera e dal casatiello che amici fidati napoletani gli avevano fatto arrivare l’altro giorno in occasione del suo onomastico. Aveva fatto perdere le sue tracce da Napoli dal 2011 quando scattò il maxi blitz. Lui fu uno dei 4 latitanti e da allora si era trasferito a Glogow, cittadina tranquilla di 70mila abitanti a un centinaio di chilometri dal confine con la Germania. A Napoli pochissimi sapevano della sua nuova vita e nessuno, per non portar- si dietro i carabinieri, andava a trovarlo. Ma persone fidate lo contattavano via Messenger, evitando però di usare Facebook, più facile da intercettare.Quando i reparti speciali della polizia polacca hanno fatto irruzione insieme ai carabinieri nell’appartamento, Cella si è rivolto a questi ultimi chiedendo se fossero della “Pastrengo”, la moglie che non sapeva niente del suo passato è quasi svenuta. In Polonia l’ex narcos vendeva elettrodomestici porta a porta.