Gli investigatori seguono una pista ben precisa per dare una spiegazione alla plateale esecuzione di camorra in cui ieri è rimasto vittima il boss Remigio Sciarra, ucciso davanti al figlio di 11 anni e alla moglie che è rimasta ferita di striscio. I clan della zona vogliono accaparrarsi parte della torta da 100 milioni di euro degli investimenti della Tav e l’omicidio di Sciarra non sarebbe altro che la risposta a quello di dieci giorni fa di Salvatore Caputo, ex assessore del comune di Afragola e ritenuto dagli inquirenti e indicato dai pentiti come imprenditore e uomo di vertice del clan Moccia. Ma c’è anche un’altra pista che porta all’epurazione interna da parte delle giovani leve del clan Cennamo dopo la morte in carcere del boss Tanuccio ‘o malommo. Sciarra infatti nel 2001 riuscì a sfuggire ad un agguato nella piazza principale di Crispano mentre si trovava insieme con Antonio Vitale. Non è un caso che nel giro di 40 giorni sono morti entrambi: VItale ammazzato sotto la sua abitazione a Crispano lo scorso 17 aprile e Sciarra ieri pomeriggio. Ipotesi tutte al vaglio degli inquirenti che stanno setacciando nel recente passato dell’uomo. Si stanno controllando i suoi contatti telefonici, eventuali email. Da ieri pomeriggio sono stati interrogati familiari e amici mentre la moglie dell’uomo, Maddalena Mormile, salva per miracolo perchè parlava al telefono quando il killer ha esploso il colpo di pistola contro di lei e il proiettile diretto alla tempia è stato deviato dal cellulare, è ancora sotto choc. Gli investigatori stanno visionando anche tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private che si trovano in zona per risalire ai killer, Ma una grossa mano nella ricostruzione dell’agguato l’ha già data e la continuerà a dare il figlio 11 enne di Sciarra che ha mostrato sangue freddo perché è stato l’unico a soccorrere la mamma scappata dall’auto dopo l’agguato e a chiedere aiuto al telefono ai familiari.
