Omicidio Ravello: chiesto l’ergastolo per Vincenza Dipino

Chiesta la condanna al carcere a vita  Vincenza Dipino, la 57enne di Ravello accusata di avere ucciso nella notte tra il 26 ed il 27 marzo 2015, in concorso con l’amante Giuseppe Lima, la 45enne scafatese Patrizia Attruia, strangolandola con le sue mani. Il pm Cristina Giusti  della Procura di Salerno ha avanzato la sua richiesta davanti ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Salerno. La 47enne vittima risiedeva a Scafati, prima di trasferirsi cinque anni fa a Ravello. La donna aveva intrecciato una relazione con Giuseppe Lima, e avevano vissuto  in un fabbricato rurale a servizio di un terreno agricolo prima di andare a casa di Vincenza Dipino, che si era offerta di ospitarli visto che entrambi erano senza lavoro. Proprio da questa convivenza sono sorti i dissidi che hanno portato al delitto. Un omicidio a sfondo passionale, alimentato dalla rivalità tra le due donne e forse da una relazione clandestina che Lima avrebbe intrecciato con la Dipino. Patrizia Attruia sarebbe stata uccisa al culmine di un ennesimo litigio. Nel corso delle indagini è emerso che potrebbe essere stata costretta ad assumere una massiccia dose di tranquillanti e poi  strangolata.Il suo corpo fu ritrovato il 27 marzo del 2015 in una cassapanca dell’appartamento diviso con i due imputati. Fu Lima a dare l’allarme, avvisando i carabinieri del ritrovamento del cadavere. Glielo avrebbe mostrato la stessa Dipino, che subito confessò. La sentenza è prevista per mercoledì prossimo dopo le arringhe dei difensori. Mentre si avvia a conclusione il processo a carico di Vincenza Dipino, si attende ancora l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per Giuseppe Lima accusato inizialmente solo di occultamento di cadavere e favoreggiamento personale ma la cui posizione si è aggravata nel corso del processo e finito dietro le sbarre lo scorso gennaio in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di concorso in omicidio.

 (nella foto da sinistra la vittima patrizia attruia, giuseppe lima e vincenza dipino)


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