Operaio muore schiacciato nello stabilimento della Wartsila: i colleghi scioperano

Trieste. Incidente sul lavoro alla Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra a Trieste: operaio muore schiacciato da una putrella mentre era impegnato nei lavori di smontaggio di un capannone. I colleghi indicono uno sciopero negli stabilimenti della multinazionale finlandese anche a Genova e Napoli. Si chiamava Stefano Fiorentino e aveva 48 anni l’operaio morto questa mattina nello stabilimento Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra. L’uomo, dipendente della Italfer, stava smantellando un capannone quando è stato travolto da una putrella, subendo lo schiacciamento degli arti inferiori. L’intervento del 118, con i medici che hanno subito praticato il massaggio cardiaco all’operaio prima di trasportarlo d’urgenza all’ospedale triestino di Cattinara, è risultato vano. I lavoratori della multinazionale hanno subito interrotto l’attività del primo turno e immediatamente Cgil, Cisl e Uil hanno indetto lo sciopero di otto ore per il secondo turno del pomeriggio, con agitazioni anche negli stabilimenti di Genova e Napoli. Secondo Usb Industria Trieste “questa tragedia dovrebbe essere un monito al Governo e alla Confindustria stessa affinché sia chiaro che lo smantellamento continuo delle norme che faticosamente sono state approvate in questi anni, in materia di sicurezza e di salute dei lavoratori, non è utile né alle aziende e meno che mai a tutelare la vita di ogni lavoratore”. L’assessore al lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, ha espresso “alla famiglia e ai compagni di lavoro dell’operaio caduto sul lavoro le condoglianze della Regione e mie personali. Di fronte a questo nuovo incidente mortale sul lavoro – ha aggiunto Panariti – non posso che ribadire come l’anello debole del tema sicurezza siano gli appalti”.

“Il tema della sicurezza irrompe ancora una volta con forza e in forme drammatiche. Ancora una volta più che le parole servono controlli, prevenzione e protezione. Occorrono diritti e cultura della sicurezza”, si legge in una nota della Fiom. “Ancora una volta, e sempre più spesso, questi episodi accadono nelle svariate forme del lavoro d’appalto spesso sconosciute e figlie di una deregolamentazione assurda ai danni di chi lavora che i governi e il parlamento hanno perseguito in questi anni”, prosegue. “Oltre ad esprimere vicinanza alla famiglia del lavoratore scomparso, la Fiom annuncia che come sempre, in attesa che si accertino le cause e le responsabilità dell’incidente, si costituirà parte civile”, annuncia.

Secondo i medici del 118 che sono intervenuti, le condizioni dell’operaio erano gravissime e non c’erano possibilità di salvarlo. La procura di Trieste ha aperto un fascicolo d’inchiesta, nelle prossime ore – completati gli accertamenti – si deciderà se inscrivere persone nel registro degli indagati.

Foto Wärtsilä: fonte Il Piccolo di Trieste


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