“Questo é per Allah”, ancora sangue a Londra: 6 morti, 30 feriti, tre terroristi uccisi

Sei persone sono morte a Londra vittime dell’attacco terroristico nella note iniziato sul London Bridge e tre presunti aggressori sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. Almeno 30 le persone ferite. Questo l’ultimo bilancio fornito stamattina dai servizi di emergenza. I tre aggressori indossavano giacche che sembravano imbottite di esplosivo, ma questo si è poi rivelato falso, secondo quanto ha detto la polizia. L’attacco è cominciato quando un camion ha falciato un gruppo di pedoni sul London Bridge, nel centro della città. Poi tre uomini sono usciti dal veicolo, hanno attaccato a colpi di coltello i passanti ed hanno attaccato bar e ristoranti nel vicino Borough Market, venendo infine abbattuti. Voci sull’esistenza di un quarto terrorista che sarebbe sfuggito all’arresto sono state smentite dalla polizia inglese. L’attacco è avvenuto pochi giorni prima delle elezioni legislative nel Regno Unito che si terranno il prossimo giovedi. Il primo ministro britannico, Theresa May, ha convocato per questa mattina il comitato Cobra, il massimo organo di sicurezza britannico. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha parlato di un “attacco deliberato e codardo”. 

Oltre ai tre terroristi. Il funzionario ha descritto l’accaduto come “un attacco prolungato iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market”, aggiungendo che non risultano altri assalitori e smentendo che vi siano sospetti in fuga. Ma ha evidenziato che le indagini proseguono senza escludere eventuali fiancheggiatori esterni. E infine ha invitato la gente a restare “vigilante”. Il movente del terrorismo, evocato inizialmente come “potenziale” dalla premier Theresa May, e’ stato confermato quasi subito dagli investigatori. La sequenza si e’ consumata in pochi minuti (ne sono passati 8 fra la prima telefonata di allarme e la sparatoria finale), a neppure due settimane di distanza dell’atroce attentato suicida commesso alla Manchester Arena il 22 maggio: dove Salman Abedi, giovane britannico figlio di ex rifugiati politici libici anti-Gheddafi, si era fatto esplodere fra la folla che usciva dal concerto di Ariana Grande – fra cui molti giovanissimi – causando 22 morti e circa 120 feriti. Ma il paragone piu’ evidente e’ quello con un altro episodio avvenuto a Londra qualche mese fa, nella zona di un secondo ponte cittadino celebre, Westminster Bridge, quando un uomo, Khalid Masood, si lancio’ alla guida di un Suv su un gruppo di pedoni, uccidendone 5, per poi scendere dalla vettura e accoltellare a morte un poliziotto all’ingresso dell’adiacente palazzo del parlamento prima d’esser ucciso a sua volta da un agente armato. Se in quel caso l’attacco si era svolto in pieno giorno, questa volta e’ avvenuto tuttavia al calar del buio, in una zona straboccante di passanti e turisti in giro di sabato sera. A London Bridge numerosi testimoni hanno visto il van, un veicolo bianco noleggiato dalla Hertz, piombare ad alta velocita’, attorno agli 80 chilometri all’ora, su un marciapiede e falciare una mezza dozzina di persone. Finche’ dal mezzo sono saltati fuori tre ossessi, tutti uomini e armati con coltelli dalle lunghe lame (30 centimetri, stando ad alcuni racconti), e si sono scagliati a tirare fendenti gridando: “Questo e’ per Allah”. Il panico e’ dilagato e l’intervento della polizia, seppure rapido, si e’ svolto in un clima di enorme concitazione. “Run, hide and tell” (Scappate, nascondetevi e riferite), ha twittato a un certo punto Scotland Yard rivolgendosi a chi si trovava nell’epicentro del caos. Mentre la sensazione riferita dalla Bbc e’ che l’intelligence fosse stata colta di nuovo di sorpresa. Il terzetto intanto riusciva a proseguire fino alla zona dei bar e dei ristoranti di Borough Market, dove vi sono stati altri accoltellamenti, l’attacco a un poliziotto e lo scontro a fuoco finale: suggellato dallo scatto d’un giovane fotografo italiano, Gabriele Sciotto, con l’immagine di due dei terroristi distesi sull’asfalto ormai senza vita, uno dei quali con indosso una simil-cintura esplosiva. Theresa May, immediatamente informata, ha interrotto la sua campagna elettorale in veste di leader del Partito Conservatore (al pari del rivale laburista Jeremy Corbyn) e ha riconvocato a Downing Street il comitato di emergenza Cobra: che dopo Manchester aveva elevato l’allerta terrorismo al livello massimo (‘critico’), quello che presuppone nuovi attacchi imminenti, salvo riportarlo poi al livello ‘grave’. May ha definito quanto accaduto stanotte “terribile”, Corbyn “brutale e scioccante”. Mentre Donald Trump, in una telefonata con la premier, ha condannato l’eccidio e offerto aiuto all’alleato britannico. Ma e’ anche tornato a evocare il divieto dei laptop sui voli. Nessuna rivendicazione finora, ma sostenitori dell’Isis, in pieno Ramadan, hanno affidato come di consueto la loro esultanza ai social media. 


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