La certezza si chiama Alessandro Bernardini, il punto interrogativo invece ha un ruolo, e cioè il partner difensivo del centrale di Domodossola, ma non un nome. Il vero problema, però, quello più importante, è che, come detto, il nome non l’ha mai avuto. Neppure per un attimo nel corso delle ultime due stagioni di serie B. Già . Perché la continua alternanza dei centrali è stato uno dei leitmotiv di casa granata, da Empereur a Tuia. Ma la lista è davvero lunga, capace di far venire il mal di testa anche agli attaccanti avversari. Ma per fortuna che almeno c’è stata una certezza, e che certezza. Per tutti gli allenatori che si sono susseguiti nel recente passato. E pensare che quando arrivò, nel novembre del 2015, Bernardini si era appena liberato dalla scomoda marcatura a uomo del calcioscommesse, ma una volta rimesso piede in campo si è ritornati immediatamente alla normalità . Ruoli ristabiliti e Salernitana che si è affidata completamente all’ex di Livorno e Chievo. Dall’esordio contro il Novara, squadra che solo qualche mese prima l’aveva scaricato e che ora invece vorrebbe affidargli le chiavi del proprio pacchetto arretrato, qualcosa ha infatti funzionato in modo diverso nella retroguardia granata. Basti pensare che sulle 24 partite terminate senza subire gol negli ultimi due campionati in ben 22 occasioni Bernardini era presente.