Salernitana: Fabiani chiama e tratta

E il mercato? Fabiani lavora a fari spenti (piace l’ala destra 97 Bifulco, di rientro al Napoli dal prestito a Carpi). Stando alla cabala, che arrivi da altri club o dalla Lazio che ha tanti esuberi, da Perea, Morrison e Kishna per citare i più altisonanti, ai più abbordabili Palombi, Germoni, Rossi il primo acquisto 2017-18 dovrà fare gli scongiuri, se scaramantico. Il motivo? Da cinque anni a questa parte, chi primo arriva… male alloggia. Andando a ritroso, infatti, il 22 giugno 2016 il primo colpo fu Caccavallo, poi ufficializzato il 5 luglio con Vitale e Laverone. Due estati fa Strakosha aprì gli ingressi solo ufficiosamente: le pratiche furono espletate il 17 luglio, mentre il primo innesto ufficiale, il 9, risultò Pollace. Per la verità era stato l’ex barlettano Fall ancor prima a firmare in sede un contratto… mai depositato. Precoce il mercato 2014, quando il 9 giugno fu annunciato il terzino Giacomini. Il 20 giugno 2013 toccò invece a Grassi portare l’etichetta di rinforzo numero uno. Nel 2012 i primi trasferimenti formalizzati riguardarono Adeleke e Tuia dalla Lazio. Solo quest’ultimo è estraneo da una caratteristica comune a chi «apre» la campagna acquisti, quella di non incidere o essere immediatamente ceduto: la miseria di 8 gettoni per la meteora Adeleke, addirittura Grassi salutò la truppa prima ancora che iniziasse il campionato per divergenze tattiche (e non solo) con l’allora mister Sanderra. Giacomini idem, rescissione dopo la prima giornata. E ancora la nota storia di Fall, Pollace utilizzato (bruciato, pure) una sola volta e Strakosha autore di un torneo difficile, fino a Caccavallo, 10 spezzoni in B e tanti saluti a gennaio. L’ex Paganese fu preso per caratteristiche gradite a un allenatore, però, che non avrebbe mai intrapreso realmente l’avventura alla Salernitana (Simone Inzaghi). Strano, identico destino riservato pure a Giacomini (Somma ne avallò l’ingaggio salvo poi lasciare dopo la prima di coppa) e Grassi (lo volle fortemente Perrone che, nell’estate 2013, dopo un lungo tira e molla non firmò mai il rinnovo).


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