Il mister s’aggiorna, ha idee chiare sulla tipologia di calcio propositivo. Per farlo avrà bisogno di qualche giovane in più. Ieri pomeriggio era a Reggio Emilia per assistere a Juventus-Fiorentina, semifinale Primavera. Tanto tempo al telefono, altrettanto a prendere appunti sui baby. Soprattutto quelli del club viola, con cui la dirigenza granata intrattiene ottimi rapporti. Nessuna trattativa, per ora osservazione. Tra i pezzi forti l’attaccante sloveno Mlakar (’98) che ha già esordito in A, il centrale difensivo argentino Llanes (’97) che vanta già esperienze tra i grandi in patria, ma soprattutto la mezzala mancina Castrovilli (’97) che i toscani riscatteranno dal Bari, con cui nella prima metà di stagione ha collezionato già 10 presenze in B. Da non dimenticare il terzino destro Scalera (’98), di proprietà dei galletti e in odore di riscatto da parte della Fiorentina, attualmente con la Nazionale ai mondiali U20. Linea più verde, a patto che qualche contratto pesante senior venga smaltito. Schiavi, Della Rocca, Zito, Donnarumma dovrebbero essere in lista di sbarco. Per ringiovanire, però, l’allenatore pensa soprattutto a chi non è fresco di uscita dalla Primavera: l’impatto con una piazza esigente come Salerno non è una passeggiata, la priorità sarà rilanciare ragazzi già in orbita Lazio ma che hanno già un minimo d’esperienza. Per esempio Crecco (’95), mezzala che nel 14/15 esplose alla Ternana giocando spesso titolare, salvo poi perdersi un po’ nelle successive esperienze di Lanciano, Modena, Trapani (pochi mesi) e Avellino. Tornato alla Lazio a gennaio, s’è tolto pure lo sfizio di segnare in A. Poi c’è Filippini (’95), terzino sinistro all’occorrenza anche centrale, già vicino due anni fa ai granata: avrebbe dovuto accompagnare Pollace, poi fu dirottato a Vercelli dopo il primo impatto di Bari. Nell’ultima stagione ha trovato poco spazio tra Cesena ed Entella, Salerno può essere chiave di volta. Occhio anche al portiere Guerrieri (’96, reduce dal prestito a Trapani, potrebbe fare il secondo), al cursore mancino Germoni (’97) e alla punta Palombi (’96) di rientro da Terni, tanto per fare nomi graditi a Bollini. Che, intanto, attende di discutere con la proprietà : in ballo non tanto la conferma, praticamente scontata, quanto la durata del contratto e soprattutto i ritocchi legati al raggiungimento di un obiettivo.