“E’ forte pure in me il sospetto che questo Napoli sia cresciuto tantissimo. Ma se ripenso a certi dettagli, ad esempio che nelle ultime partite, un minuto dopo aver segnato il 3-0, siamo stati capaci di subire gol, allora trovo una debolezza su cui dovro’ lavorare”. Intervistato dal “Corriere dello Sport”, Maurizio Sarri si gode la sua creatura. Ma non troppo. “Visti i segnali di crescita del Napoli, c’e’ da essere ottimisti sul futuro ma quando ricomincia un campionato si riparte da zero. E’ vero, vale cio’ che abbiamo realizzato, i record e anche la magia di un pubblico che ha sempre gradito ma sappiamo anche che ad agosto le milanesi dovrebbero tornare. Meglio una proprieta’ cinese o De Laurentiis? E chi volete che scelga se non Aurelio con cui ci litigo, ci faccio pace, poi ci rilitigo e poi ci ridiamo su?”. Tanti i protagonisti dell’annata partenopea, su tutti Mertens (“ha stupito chiunque, anche me, forse pure se stesso”) e Insigne: “sta diventando un calciatore di livello europeo, anzi mondiale: ha strumenti tecnici straordinari e ha cominciato a incidere in maniera secca pure nelle partite”. Ma Sarri non dimentica Reina, “fondamentale per il mio Napoli, anche nel modo di pensare: e’ un uomo fedele, che sposa l’allenatore, puo’ avere anche fatto qualche errore pero’ i piedi che ha lui non li ha nessun altro al mondo”. Se ripensa alla Juve, “rivedo la consistenza della sua difesa, alla quale siamo comunque riusciti a fare gol in tutte e quattro le partite quest’anno. Pero’ contro di loro non si passa. In Italia vince chi subisce di meno ma accadra’ presto che il successo apparterra’ a chi segnera’ di piu’. La tendenza sta cambiando”.