Sei persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina sono state arrestate a sant’Antonio Abate nel corso di un maxi blitz congiunto tra carabinieri e vigili urbani che hanno condotto le indagini e che hanno consentito di sgominare un’organizzazione italo-cingalese. In carcere sono finiti Ruvantha Sampath Adikari Mudyanselage Indika, 37 anni, e Suwina Nishanti Masegwe Fernando, 46; ai domiciliari invece, sono andati Ugo Moscariello, 41 anni, e Salvatore Cangiano, 79, tutti di Napoli; Vincenzo Panachia, 38enne di Marano; e Sharafat Karim, 30enne residente a Sant’Antonio Abate.
Le indagini partite nel 2015, hanno permesso di scoprire il sistema ideato dall’agenzia “Sri Lankan” di Napoli gestita dai due cingalesi residenti in città .Bastavano 3mila euro per ottenere falsi documenti che permettevano a immigrati irregolari di avere la residenza in Italia senza averne i requisiti. Era tutto a carico dell’agenzia  che compilava una dichiarazione di ospitalità a nome di un cittadino italiano, ignaro di tutto, che attestava, naturalmente con firme fittizie apposte da quell’agenzia, di ospitare un cittadino straniero in casa.
La scoperta è stata fatta per caso dai vigili urbani di Sant’Antonio Abate che durante alcune verifiche sulle dichiarazioni di ospitalità presentate da alcuni cittadini bengalesi residenti nella cittadina abatese avevano scoperto una decina di cittadini dello Sri Lanka che avevano ottenuto il permesso di soggiorno in Italia con il sistema delle false dichiarazioni di ospitalità .  Partite le indagini e informata la magistratura, insieme con i carabinieri sono stati scoperti 40 casi in vari Comuni del Napoletano. A capo dell’organizzazione vi erano Adikari Indika e di Masegwe Fernando, quest’ultimo titolare di fatto dell’agenzia Sri Lankan di Napoli. Una volta adescati i clienti stranieri, gli italiani aiutavano il gruppo a trovare ignari cittadini che avrebbero potuto ospitare a loro insaputa i clandestini.