Dall’alba di oggi, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Palermo e della guardia di finanza di Marsala stanno eseguendo in tutta Italia 15 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettante persone di nazionalità tunisina ed italiana, considerate appartenenti a un’associazione per delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi. In corso di esecuzione anche il sequestro di 10 automobili e di due imbarcazioni utilizzate per i traffici. L’operazione ‘Scorpion fish’, eseguita dal gennaio 2017 dal Gico di Palermo in sinergia con la compagnia di Marsala, ha portato alla luce l’organizzazione capeggiata da pregiudicati tunisini, e con elementi italiani in posizione subordinata, risultata particolarmente attiva nell’effettuare una traffici illeciti tra la Tunisia e le coste del trapanese. Grazie all’utilizzo di gommoni d’altura condotti da scafisti esperti, capaci di percorrere il tragitto anche in meno di 4 ore, sono state trasportate in Italia persone in grado di pagare il prezzo della traversata e introdotte in Italia sigarette di contrabbando. In prossimità delle spiagge e delle calette di approdo veniva fornito a chi sbrcava un servizio ‘shuttle’ fino alle basi logistiche dell’organizzazione.
Emerge un ulteriore elemento inquietante nell’operazione “Scorpion fish” con cui la Guardia di finanza ha smantellato un’organizzazione che gestiva il traffico di migranti tra Tunisia e Italia, con 15 fermi eseguiti in varie citta’ italiane. Il gruppo criminale, spiegano gli inquirenti, si e’ mostrato pronto a svolgere la propria attivita’ anche a favore di ricercati dalle autorita’ di polizia tunisine per gravi reati “e per avere possibili connessioni con formazioni di natura jihadista”. L’organizzazione, infatti, aveva programmato (ma non ancora attuato) l’approdo sulle coste trapanesi, tra gli altri, di soggetti pericolosi in corso di individuazione, “uno dei quali temeva, oltre che di essere arrestato dalla Polizia tunisina, anche di essere respinto dalle autorita’ italiane per terrorismo”.