Traffico di rifiuti pericolosi tra Puglia e Campania: 19 misure cautelari. Sequestri per 9 milioni di euro

Bari. Traffico illecito di rifiuti: arresti tra la Puglia e la Campania. Le indagini del Commissariato della Polizia di Stato di Manfredonia e dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari coordinate dalla Procura di Bari, hanno portato alla emissione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, presso il Tribunale di Bari, Chiara Mastrorilli, che ha disposto l’esecuzione di 19 misure cautelari personali (5 in carcere, 9 ai domiciliari, 2 obblighi di dimora, 2 divieti di dimora e 1 divieto di esercizio dell’attività d’impresa) nonché il sequestro preventivo di beni per il valore complessivo di oltre 9,3 milioni di Euro. Oltre 130 sono gli uomini della Polizia di Stato e Guardia di Finanza che stanno operando per l’esecuzione delle ordinanze le città di Bari, San Severo (FG), Cerignola (FG), Zapponeta (FG), Casalnuovo di Napoli (NA), Pozzuoli (NA), Pollena Trocchia (NA), Mariglianella (NA), Napoli, Barletta (BT), Mola di Bari (BA), Gravina in Puglia (BA) e Modugno (BA). In particolare i sequestri, disposti anche ai sensi della legge 231/2001, hanno per oggetto numerosi conti di due delle società indagate e di alcune delle persone fisiche coinvolte, le quote societarie e l’intero compendio aziendale di una delle società stesse ed, infine, 20 particelle di terreno situate nelle zone di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate, oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti pericolosi. Contemporaneamente, è stata data esecuzione a 9 decreti di perquisizione locale nei confronti di alcuni degli indagati. Il traffico dei rifiuti oggetto delle indagini, condotte anche con indagini tecniche, ha avuto come direttrice, l’asse Campania -Provincia di Foggia e ha disvelato l’esistenza di una organizzazione criminale, che ha riversato, illecitamente, rifiuti nell’agro di Manfredonia e di altre zone della provincia dauna, con la complicità di una ditta di servizi ambientali di San Severo (FG), la LUFA SERVICE srl, attraverso automezzi dell’impresa denominata PULITEM srl di Casalnuovo di Napoli. Con riferimento alle modalità del traffico è stato accertato che la LUFA accoglieva rifiuti provenienti dalla Regione Campania, in quantità assolutamente sproporzionate alla sua capacità ricettiva e di lavorazione, provvedendo semplicemente, dopo una parvenza di lavorazione, a sversare il materiale sui terreni agricoli nelle propria disponibilità o di soggetti compiacenti. Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, è stato quantificato in un range compreso tra un minimo di 25.000 tonnellate ed un massimo di circa 100.000 tonnellate. In connessione con questi illeciti, sono state accertate altresì altre condotte delittuose, tra cui alcuni reati di falso ideologico nonché alcuni episodi di corruzione di un pubblico ufficiale, dirigente di una Unità Operativa Complessa dell’ARPA PUGLIA.


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