Il deputato di Forza Italia, Luigi Cesaro ha querelato per calunnia il pentito Ferdinando Puca per le accuse rivoltegli. “Luigi Cesaro mi disse che dovevo comprare le schede elettorali e mi diede 10 mila euro euro perche’ dovevano far eleggere al consiglio comunale di Sant’Antimo una loro persona, un tale Cristoforo che noi chiamavamo Castiglione”.Era il 23 marzo del 2016 quando, Ferdinando Puca, nipote del boss Pasquale ‘o minorenne, ex affiliato di vertice con il ruolo di killer dell’omonimo clan di Sant’Antimo, diventato collaboratore di giustizia, mise nero su bianco davanti ai magistrati della Dda di Napoli, accusando l’ex sindaco di Sant’Antimo ed ex presidente della Provincia di Napoli. Dichiarazioni allegate alla misura cautelare notificata ai fratelli Aniello e Raffaele Cesaro e  firmata dal gip di Napoli Francesca Ferri. “Nel 2011 fui convocato a casa di Luigi Cesaro che mi chiese ovviamente come esponente del clan Puca di appoggiare la campagna elettorale di una persona che loro portavano come sindaco – dice ancora ai pm il collaboratore di giustizia – in quell’occasione mi diede 10 mila euro e mi disse specificatamente come dovevo fare per manipolare la campagna elettorale. Preciso che gia’ nel 2003 avevo fatto la stessa cosa per mio cugino Pasquale Puca. In quell’occasione, nel 2011, Luigi Cesaro mi disse che dovevo comprare le schede elettorali; infatti mi diede i 10mila euro per effettuare l’acquisto. Avremmo poi dovuto verificare se qualcuno vendeva due volte le schede elettorali cosi’ alterando il numero, l’avremmo dovuto picchiare ed avremmo dovuto controllare, il giorno delle elezioni, tramite una nostra persona fuori al seggio, che i soggetti contattati al quale davamo 50 euro a persona mentre il galoppino prendeva 10 euro, la corrispondenza tra i votanti da noi pagati ed i voti effettivamente presi”.