Hanno patteggiato la pena, davanti alla undicesima sezione penale del Tribunale di Napoli presieduta da Beatrice Sasso, i coniugi di San Giorgio a Cremano accusati di traffico internazionale di armi con l’Iran e alcune fazioni libiche. Con il consenso del pm della Dda Gloria Sanseverino, Mario Di Leva, 69 anni, commerciante di armi che ha preso il nome di Jaafar dopo la conversione all’Islam, ha patteggiato 3 anni e 8 mesi di reclusione e 8000 euro di multa, mentre per la moglie Annamaria Fontana, 63, la pena concordata e’ stata di 3 anni e 6 mesi e 7000 euro di multa. Una precedente richiesta di patteggiamento era stata respinta il 14 giugno scorso dal gip in quanto l’entita’ delle condanne (inferiori a quelle stabilite oggi) non era stata ritenuta congrue dal giudice. Gli imputati – difesi dagli avvocati Giuseppe De Angelis, Massimo Romano e Nico Scarpone – furono arrestati nel gennaio scorso a conclusione dell’inchiesta condotta dai pm della Dda Catello Maresca e Maurizio Giordano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. I coniugi avrebbero fornito armi e munizioni, in violazione dell’embargo deciso dall’Unione Europea, all’Iran e a fazioni libiche.