Il risveglio dei lupi dopo l’amichevole vinta solo 2-0 contro il Monticelli, compagine marchigiana di serie D, è stato traumatico. Walter Novellino non ha gradito alcuni atteggiamenti della squadra. Inutile appellarsi ai carichi di lavoro. Inutile paventare scusanti. Radunato il gruppo nel cerchio di centrocampo, il tecnico ha alzato la voce più del solito. Le sue urla sono rimbombate in maniera chiara per tutta la valle di Cascia: «Qui si gioca come dico io. Ho visto cose che non ho gradito. Così non va. Alleno da 40 anni e sono abituato a vincere il campionato, non a partecipare. Se viene il capitano a chiedermi, a nome della squadra, di tornare ad Avellino il sabato sera invece della domenica per avere qualche ora in più di riposo, vi dico che va bene. Da parte mia ci sarà sempre la massima disponibilità a patto che in campo facciate quello che proviamo. Ieri non ho visto i movimenti provati in settimana. Tra i miei calciatori non voglio quaqquaraqua. Per me siete tutti uguali e l’unica ricetta che conosco è il lavoro. Pertanto oggi ci rivediamo nuovamente qui. Il pomeriggio libero lo trascorreremo a riprovare quello che non avete ancora imparato a fare». Questa, in sintesi, la ramanzina mattutina di un Novellino furioso che ha ben presto ritrovato la serenità con l’inizio della seduta, con in più la visita della moglie Graziella e della figlia Valentina. A microfoni spenti ha anche chiarito il suo pensiero riguardo al mercato. L’irruzione in diretta, mentre parlava Moretti, per dire che le ambizioni si «possono cullare solo con l’acquisto di tre giocatori, un fantasista, un attaccante e un difensore», non va letta assolutamente come una lamentela. «Allenerò chi mi sarà messo a disposizione chiarisce – ma con almeno due innesti, perché mi possono prendere pure uno che fa entrambe le fasi d’attacco, possiamo toglierci qualche soddisfazione». Insomma, la spesa degli acquisti prevede sempre lo sfoltimento della rosa abbinato all’arrivo di un difensore e di un attaccante. Per quanto riguarda le partenze, appare ai titoli di coda la parentesi di Alessandro Sbaffo. Il suo agente, Silvio Pagliari, sta ultimando il passaggio all’Albinoleffe. La sua cessione libererà un posto e incrementerà il budget da spendere sul mercato anche perché per Riccardo Marchizza (20) si è aperta la fase decisiva. Ieri il Sassuolo ha lanciato l’assalto a Goldaniga del Palermo che, di fatto, farà scattare il semaforo verde alla cessione in prestito dell’ex Roma. Novellino, pur di averlo a disposizione, ha telefonato di persona a Guido Angelozzi, direttore generale che conosce dai tempi della Sampdoria. Adesso, però, il rischio concreto è quello che il Cesena possa soffiarlo all’Avellino perché è tornato prepotentemente alla carica. Onde evitare di trovarsi spiazzato, De Vito sta tenendo calda la pista che porta a Daniele Gasparetto (29) della Spal. Nel frattempo Avellino e Casertana hanno raggiunto l’intesa per il trasferimento di Jidayi ma il calciatore continua a rispondere picche. Al club di terra di lavoro sono stati offerti anche Camarà , Soumarè ed Evangelista ma, probabilmente, solo il primo vestirà la maglia dei falchetti. Piaccia o no a Novellino, infine, per l’attaccante i tempi restano lunghi malgrado Enzo De Vito stia bussando con insistenza alla porta del Cagliari per Niccolò Giannetti. Il 26enne ha praticamente mezza serie B alle spalle. Ternana e Ascoli sono da tempo sulle sue tracce ma l’Avellino, con la mediazione di Rastelli, spera di potersi inserire senza spendere cifre folli per il cartellino. Il club sardo, a cui Giannetti è legato fino al 2020, lo darebbe in prestito secco a differenza di Mattia Mustacchio (28) del Perugia e Nicola Citro (28) del Trapani.