Avellino: Molina, dalla bufera al matrimonio

Altro che amore: tra Salvatore Molina e l’Avellino scoppiò una vera e propria bufera. L’esterno di centrocampo ( 92) arrivò in Irpinia la scorsa estate, sul gong del calcio mercato, insieme a Matteo Ardemagni. Ma in realtà fisicamente non mise mai piede al Partenio Lombardi: colpa di una distonia muscolare che prolungò in modo inaspettato i tempi di guarigione. Di qui le dichiarazioni, poco felici, del presidente Walter Taccone che nel corso della trasmissione Lvs, lo scorso novembre, definì il calciatore «inabile al calcio», provocando la secca smentita dell’entourage di Molina, un certo fastidio in casa Atalanta e il ritorno anticipato alla base. Da allora però di tempo ne è passato, l’esterno, che può giocare a destra e a sinistra, ha perfettamente recuperato dall’infortunio e la strada che porta ad Avellino, complice anche la trattativa con Kresic, si è improvvisamente riaperta. «Mi sono occupato – ha detto Taccone – in prima persona della trattativa insieme all’agente di Molina. I problemi fisici sono stati ampiamente superati ed io sono contento che lui sia tornato. Sono sicuro che potrà dimostrare il suo valore». La formula è quella del prestito per un anno: certo avrà bisogno di tempo per ritrovare la giusta condizione, dopo una stagione fermo ai box, però c’è un precedente che lascia ben sperare. Walter Novellino conosce bene Salvatore Molina, non a caso ha sostenuto e avallato il suo ritorno ad Avellino, perché lo ha già allenato a Modena, nel 2013: 36 presenze e 4 gol nella sua migliore stagione, quella che gli permise poi di esordire in serie A.


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