Erano riusciti a mettere le mani su un appalto milionario per la pulizia dell’ospedale Santobono di Napoli grazie alle pressioni della camorra e alla corruzione. Questa mattina si e’ celebrata l’udienza nella quale la Procura di Napoli, e in particolare il pm Henry John Woodcock, ha tenuto la sua requisitoria per chi ha scelto due mesi fa il rito abbreviato. Sotto processo gli esponenti del clan Lo Russo che adesso rischiano condanne pesanti, anche grazie alle ricostruzioni del pentito Mario Lo Russo, uno degli imputati, che rischia una condanna a 6 anni. Dieci anni sono stati chiesti per il fratello Giuseppe e 10 per il nipote Vincenzo detto ‘il signore’; 20 anni per Giulio De Angioletti, ritenuto dallo stesso pm “la longa manus della camorra, il punto di unione tra la camorra e l’ospedale”. Hanno scelto invece di essere processati con il rito ordinario tre medici, accusati di corruzione aggravata dal metodo mafioso, due imprenditori accusati di camorra, altri tre professionisti sotto inchiesta per aver pagato tangenti e avuto in cambio appalti all’ospedale Santobono, favorendo il clan Lo Russo di Miano che si nascondeva dietro l’azienda ‘Kuadra’.