Quaranta anni di carcere circa per il clan dei ribelli della Vanella-Grassi legati alla famiglia Angrisano e al baby boss Alessio, arrestato il mese scorso a Villaricca. Il mini clan di giovanissimi si era reso protagonista di una serie di scontri armati nei mesi scorsi con la famiglia Cancello del lotti G di Scampia e culminato con l’omicidio di Francesco Angrisano, “cioppetto”, fratello di Alessio, avvenuto nel dicembre dello scorso anno davanti a un circolo ricreativo di via Ghisleri. Davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Napoli sono comparsi, i protagonisti dei quella ministagione di sangue arrestati nel corso di un blitz del 24 gennaio scorso. Nel del processo che si sta svolgendo con il giudizio abbreviato il pm De Marco della DDa di Napoli ha chiesto la condanna per tutti. Si tratta di Giosuè Musella ’o tappezziere, per il quale sono stati chiesti nove anni di carcere e poi Carmine Casaburi detto “Boccione”; Gianluca Ioio; Francesco Forte; Ciro Casaburi ’o moccuso e Antonio Borrelli “poppò”: per loro la richiesta è di sei anni di carcere ciascuno.La sentenza sarà pronunciata l’8 settembre.
Un litigio tra ragazzini, uno della famiglia Angrisano e l’altro dei Cancello, avrebbe innescato l’ultima guerra lampo, a Scampia. da un lato, l’omicidio del ras emergente della “Vinella” Francesco Angrisano e dall’altro l’incendio di una delle pompe di benzina di Massimiliano Cancello, imprenditore estraneo alla malavita, fratello del più noto Elia, arrestato a gennaio scorso insieme con il fratello Maurizio e con i boss Ciro Mauriello e Pietro Caiazza del clan Amato-Pagano. In precedenza c’erano state la “cacciata” dagli alloggi del lotto G di via Labriola di nuclei familiari vicini agli Elia con la violenza, le minacce e le “stese” a scopo intimidatorio. Aveva però resistito Loredana Elia, altra congiunta dei due ras, restando nella sua abitazione ma costretta a barricarsi in casa.
Il gruppo Angrisano, ben inserito nell’orbita della “Vanella Grassi”, e il gruppo Elia avrebbero aperto le ostilità ad agosto dopo il litigio tra i bambini. Gli Elia sono un gruppetto in origine vicino ai Bastone di Scampia e componente del clan Amato di Melito, da cui però due anni si è distaccato. A Scampia gli Elia e gli Angrisano hanno base nello stesso lotto abitativo, quello contrassegnato dalla lettera G, ma in isolati diversi. Ma i primi si trasferirono successivamente a Melito, cittadina in cui hanno il quartier generale gli Amato.