Camorra, ecco come il direttore della banca ripuliva i soldi dei clan della camorra in Emilia Romagna

Il suo ruolo sarebbe stato quello di ‘ripulire’ i soldi sporchi della camorra, frutto di truffe milionarie ad assicurazioni e di altri affari illeciti. Con questa accusa la Guardia di Finanza di Bologna e Napoli ha arrestato Domenico Sangiorgi, 59enne di Faenza, fino al 2013 direttore della filiale bolognese della Cassa di Risparmio di Ravenna (istituto risultato all’oscuro ed estraneo agli illeciti). L’uomo, che di recente aveva cambiato lavoro, e’ finito in carcere e risponde di associazione per delinquere di stampo mafioso, oltre che di riciclaggio e altri reati. Secondo le Fiamme Gialle, era consapevole di prestare il proprio servizio a clan camorristici, ai quali grazie al suo incarico avrebbe garantito una serie di attivita’ bancarie (versamenti, cambio di assegni) in barba ai controlli antiriciclaggio. Il funzionario di banca e il commercialista napoletano Antimo Castiglione, 60 anni, anch’egli arrestato, ‘non si erano limitati a fornire un ausilio estemporaneo agli indagati – scrivono i finanzieri in una nota – ma erano stati in costante e sinergico rapporto con il gruppo camorristico e da esso avevano tratto vantaggi personali’. Nell’indagine ‘Omphalos’ (ombelico in greco) e’ indagata per riciclaggio anche una donna, ex direttrice di banca anche lei bolognese, ritenuta pero’ all’oscuro di lavorare per conto di clan camorristici. Il nome dato all’operazione e’ riferito al ruolo centrale di Bologna nell’organizzazione criminale: la citta’ emiliana sarebbe stata scelta per le frequentazioni abituali di Antonio Passarelli, 61 anni, imprenditore campano ritenuto al vertice del sodalizio, oltre che per la presenza dei due ‘colletti bianchi’ compiacenti. I provvedimenti di custodia eseguiti sono stati 16 (12 in carcere e 4 ai domiciliari). I finanzieri hanno sequestrato beni per circa 700 milioni di euro, in gran parte immobili (fra i quali un complesso residenziale a Russi, nel ravennate), oltre a 200 veicoli, 59 societa’ e 400 rapporti bancari.

 “Attenzione e impegno contro la mafia non sono mai troppi. Anche gli odierni fatti di cronaca ci confermano che e’ giusto rafforzare la nostra corazza istituzionale e civile, di tenere ben aperti gli occhi su ogni parte della societa’, a partire dal sistema economico e del credito”. Cosi’ la presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, ha commentato l’operazione della Dda di Napoli che ha portato ad arresti anche in Emilia-Romagna. “La nostra cultura e’ di contrasto alle mafie, ai loro tentacoli – ha detto Saliera – Questo e’ un impegno politico e sociale che questa terra ha assunto da tempo e sul cui terreno, difficile e impegnativo, non si arretra mai”. 


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