Camorra, la Corte di Appello dispone la confisca dei beni del clan Polverino

Villini, terreni, box, appartamenti, auto, societa’ sono stati confiscati a una serie di esponenti del clan Polverino. A disporlo la quinta sezione della Corte di Appello di Napoli, presieduta da Maurizio Stanziola. La Corte ha anche rideterminato le pene comminate in primo grado, con la sentenza del 14 aprile 2015, a 17 imputati, confermato le posizioni per altri due e dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta nei confronti di altri quattro. La maggior parte dei beni confiscati si trova nel territorio di Quarto, in provincia di Napoli, dove e’ molto forte la presenza del clan Polverino. Era stato il pm Henry John Woodcock a chiedere ed ottenere la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale che ha consentito di riassumere le prove acquisite nel primo grado e di assumerne altre per il processo di Appello. 

La quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli, a conclusione del processo nei confronti di presunti esponenti del clan Polverino, ha inflitto in particolare condanne per 17 imputati a pene varianti dai 28 ai 7 anni di reclusione. I beni al centro del provvedimento della Corte – in accoglimento della proposta di Woodcock – valgono decine di milioni di euro (ville, appartamenti, negozi, terreni, quote societarie).

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