Camorra, la difesa del direttore di banca di Bologna: “Nessuna lavanderia di denaro per i clan”

L’accusa di associazione mafiosa e’ “incomprensibile”, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere “estrema e ingiustificata”. Lo dicono gli avvocati Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi, difensori di Domenico Sangiorgi, il 59enne di Faenza, ex direttore di una filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna, arrestato ieri dalla Guardia di Finanza di Bologna nell’inchiesta ‘Omphalos’ della Procura di Napoli. Domani si terra’ l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Rimini, citta’ dove l’indagato e’ detenuto, su delega del giudice di Napoli che ha emesso l’ordinanza. “Non sappiamo se rispondera’ o no alle domande, ma la scelta e’ tecnica e dovuta unicamente alla complessita’ degli argomenti in questione”, dicono gli avvocati Rinaldi e Petroncini. “Non c’e’ nessuna lavanderia di denaro, ne’ attivita’ di riciclaggio e neppure e’ contestato che ci fossero. Sangiorgi – proseguono i legali – e’ accusato di un unico episodio, la concessione di un mutuo per l’acquisto di un immobile dal valore di poco superiore ai 300mila euro. Si trattava di una normale operazione bancaria, risalente a sei anni fa”. Negli ultimi anni Sangiorgi, dicono i difensori, “non ha mai avuto rapporti con queste persone, che non hanno peraltro mai ricevuto credito dalla sua banca. Si assume apoditticamente che doveva sapere che erano camorristi. A parte che per il momento sono solo accusati di esserlo, ma in ogni caso lui non aveva motivo di saperlo”. 


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