La barca di Luigi Del Prete sequestrata nei giorni scorsi dai carabinieri su disposizione della Dda di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sul clan Orlando di Marano era utilizzata per tenere i summit lontano da occhi ed orecchie indiscrete. Ma i partecipanti alle riunioni tra camorristi non sapevano che sulla barca era stata piazzata una cimice. E il 13 luglio del 2016 mentre l’imbarcazione era ormeggiata nel porto di Pozzuoli, lo stesso Luigi Del Prete commenta con Salvatore Ruggiero ‘ o russ quali siano gli equilibri del momento, i difficili rapporti con i Polverino che addirittura Armandino Lubrano minaccia in modo serio. Dalle conversazioni emerge la disponibilità di un vero e proprio arsenale da parte degli Orlando che sembra essere nella diretta disponibilità proprio di Armandino. Ruggiero Salvatore, esponente di rilievo del gruppo di for ‘o truglio – che nel frattempo si è avvicinato agli Orlando – racconta un significativo episodio che attiene appunto agli equilibri criminali del 2016 e concorda con l‟atteggiamento duro assunto da Armando Lubrano: ….“… zi vincenzo te lo ha detto che ha detto vicino a quello… che se me ne devo andare da Marano ditemelo faccio le borse e me ne vado”…. ….“no dico quelli la di sopra, che figura di merda. Mo si vanno a mangiare pure la cosa, perchè Toratto li vuole conoscere. Giovedì o venerdi si vanno a mangiare una cosa…, perchè Toratto li vuole conoscere. Mò ha detto Vincenzo “ci dobbiamo fare una imbriacata”… vicino a o malomm e a Lorenzo … (riferisce quanto detto dal Vincenzo) :”perchè poi fra buoni fratelli, quelli che siamo, quando uno si fa una imbriacata, stiamo nella ubriachezza pure se una parola che hai da dire, la dici… se ci dobbiamare dare a palate cos’ per dirti che li diamo perchè …diciamo siamo fratelli. E tra di loro…alla fine si sono cagati sotto…“…segue il discorso.. “perchè Armando gli disse: “…. Vi uccido pure e … le femmine e le creature”. Quello poi sai a chi ci ha …(si interrompe)…inc… ci mandarono a… ” ò uizz “. Si coglie che il clan “Orlando” in particolare “Armando” (Lubrano Armando) ha minacciato “vi uccido pure e … le femmine e le creature” alcuni appartenenti alla famiglia “Polverino”, atteso che si fa esplicito riferimento al luogo di provenienza di questi ultimi “quelli di la sopra, che figura di merda”. Commenta il gip Francesca Ferri: “…aiutano l’esatta decripatzione anche il riferimento a “Toratto”, da identificarsi in Polverino Salvatore, figlio del latitante Polverino Antonio “zi Totonno” ed a Vincenzo, da identificarsi verosimilmente in Polverino Vincenzo, fratello del latitante Polverino Antonio. Le frasi minatorie vengono inviate da Armando tramite Morra Giuseppe, chiamato “Cuquizz”, scelto non per caso in quanto legato da vincoli di parentela sia con gli “Orlando” (consuocero di Orlando Maria sorella del latitante Orlando Antonio) che con i “Polverino” (la madre del Morra è Polverino Carmela, sorella di Polverino Antonio “zio Totonno”)”. E per questo che afferma Ruggiero “Quello poi sai a chi ci ha …(si interrompe)…inc… ci mandarono a… “ò uizz”….“sarebbe il suocero di Aldo Aprovitola…”(figlio di Orlando Maria, sorella del latitante Orlando Antonio). Ruggiero continua:“e disse Armando disse : “comunque” … ci disse :” se non ti vuoi pigliare collera, quello che ti dico quello gli devi dire, mi devi dare la parola d’onore. E quello … tremendette (ndr”guardava”)… Infatti Crescenzo poi ci fece…. questa mattina… ha detto : ” poi… quando andiamo a mangiare… perchè pure per chiarire questa cosa di Armando, che ci azzeccano le mogli e le creature?…ha detto Lorenzo “va bene ma quello non e che vi ha detto Armando, ve l’ho detto io ve lo ha detto il malommo .Quello che doveva dire Armando l’abbiamo detto tutti quanti. Ha detto e poi già ti sei chiarito con quello … (breve pausa). E ma quello gli è convenuto… dice questo mo ci diamo i soldi… questi fermano tutte cose (inteso come conseguenza del mancato pagamento)…incomp…. ma quello …senti una cosa… mo che andò..peruzzo … inc…che poi dicono che mò non è vero, che poi usci questa voce in mezzo … che zio Totonno disse ‘“Io tengo 80 anni, ma la scoppetta la so usare ancora’. lo è venuto a sapere Armando ‘…inc…Diteglielo a zio Totonno ed Antonio… che la scoppetta che ha detto lui…inc…io gliela chiavo nel culo… e Toratto la scoppetta già ce l’ha in testa. Se lui la vuole, se lui… dice io…diglielo che quello già la tiene in testa la scoppetta, hai capito? Mo è venuto a saperlo questo fatto…perchè quello lo ha detto… perchè a me, me lo disse Pinotto e Claudio… dice:” (riferisce quanto appreso da Pinotto e Claudio) hai capito questo che ha detto vicino a Peruzzo … questa la scoppetta la sa usare. A parte dice che quando portai a Pinotto a trovare o zio “Petruocl”, disse… azzo questi prima volevano fare… prima dicono …inc… poi vogliono fare i i guappi, usano la scoppetta. Poi quelli sono venuti a sapere, non so chi glielo ha detto ad Armando, secondo me stesso stò Guido…. come si chiama… mò stanno ancora più cagati sotto..hai capito.. perchè…”. Nel prosieguo del dialogo si coglie la serietà delle minacce di Armando Lubrano quale vertice del clan di appartenenza che, secondo il narrato di Ruggiero, ha disponibilità di armi ed esplosivo: addirittura Lubrano sarebbe pronto a fare uso di esplosivo per chiarire definitivamente i rapporti con i vertici dei Polverino. Ed invero, Ruggiero continua: “disse (ndr Armando) “Diglielo per imbasciata fatta, sia a Toratto che a quello…”, disse : “incomp…mò il piacere mio (ndr Armando)… è che i soldi non li caccia ( intentendo una terza persona) … perchè a questo punto eee …(non termina il concetto), …incomp (abbassa la voce)…mitra…Armando….tiene certa roba atterrata …Mitra, bombe e mano. Ha detto… gli disse vicino a Peruzzo e coso…disse “Mo tanto per dirvelo, dovevo mettere certe bombe a una parte …incomp…ce ne stanbno 6 o 7…disse: ‘Mo me le tengo conservate perchè le metto tutte quante per sopra ai Camaldoli….”. A tal proposito, chiari sono ancora i riferimenti a luoghi e persone che non lasciano dubbi interpretativi, in quanto “Toratto” e il figlio di Polverino Antonio “zi Totonno” ed il luogo indicato per gli attentati è la zona cosiddetta dei “Camaldoli”, storica roccaforte dei “Polverino”. Sempre Ruggiero, a conferma del ruolo di vertice oramai consolidato rivestito da Lubrano Armando, racconta di come il fedelissimo di Antonio Lubrano era talmente furioso che aveva intimato agli uomini dei Polverino di andare via: “il lunedi mattina,… disse:” oh, devi vedere ieri che giornata di lavoro ho fatto”. Dissi ma perchè che è?. Disse:” Sono usciti verso le 11:30, ha detto fecero una lista di tutto quello…quello che tenevano conservato…” Mitra, Kalashnikov. Dissi vedi questi cornuti mi mettono a rischio pure di andare carcerato…..breve pausa…. Disse (ndr Armando) vicino a quello….inc…”digli a Crescenzo che se pure se va a Cesena, non sta…(non termina la frase)”. Perche Crescenzo il sabato e la domenica secondo me se ne va a Cesena, per i cavalli ja. Disse (ndr Armando)” diglielo che pure a Cesena non sta bene che se ne andasse più lontano che fino a la lo vado a prendere”. Comunque ha fatto lo show comunque si sono cagati tutti quanti sotto”.
Antonio Esposito
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(nella foto la barca di Luigi Del Prete sequestrata nei giorni scorsi dai carabinieri su disposizione della Dda di Napoli e da sinistra nei riquadri Armandino Lubrano, Salvatore Ruggiero ‘o russ e Crescenziello Polverino)