Camorra: quasi 300 anni di carcere per il clan Polverino

Quasi trecento anni di carcere, complessivamente, sono stati inflitti dai giudici della quinta Corte d’appello di Napoli agli affiliati al clan Polverino di Marano e alla costola dello stesso clan di Quarto e del quartiere napoletano del Vomero. Secondo l’accusa come in un regime militare i camorristi avevano il controllo dei beni di prima necessita’: farina, pane, pollame e bovini, uova e caffe’ grazie ad aziende che controllavano con prestanome. Ma anche la gestione di imprese edilizie e negozi di abbigliamento, interi centri benessere e turistici.Venti anni sono stati inflitti al boss Giuseppe Polverino, e 24 a Giuseppe Simeoli. La Corte d’appello ha anche deciso la confisca di case, terreni, appartamenti, box auto e societa’ rideterminato anche le pene della setenza emessa il 14 aprile 2015, per 17 imputati, confermato le posizioni per altri due e dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta nei confronti di altri quattro. 


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