Il proiettile che ha centrato alla natica sinistra un innocente 15enne di Piscinola nella serata di ieri era destinato a lui: Mario Centanni, 41 anni detto “Bijoux”, uno dei primi pentiti del clan Lo Russo di Miano che da un po di tempo aveva interrotto la sua collaborazione. Centanni si trovava in piazza Tafuri nei pressi della stazione della Metro. Erano da poco trascorse le 19,30. ha sentito il rombo di un motore arrivare, si è voltato di scatto e ha visto due insella a uno scooter con il volto coperto da caschi integrali. Ha intuito il pericolo perché quello sul sellino posteriore aveva una pistola e ha cominciato a fare fuoco, lui lo ha schivato. Ha cominciato ad urlare: “Aiuto, sono un pentito, mi vogliono uccidere”. C’è stato un fuggi fuggi generale che ha disorientato i killer. Centanni si è dileguato tra la folla e ha raggiunto la vicina stazione dei carabinieri di Marianella dove ha chiesto aiuto. I sicari hanno dovuto allontanarsi senza portare a compimento la loro missione di morte. Ma il proiettile destinato all’ex pentito aveva raggiunto alla natica sinistra una ragazzino di 15 anni che giocava a pallone con gli amici in piazza. E’ stato portato al san Giovanni Bosco dove dovrà essere operato per l’estrazione della pallottola. Dopo la paura, le sue condizioni non sono gravi.
Sono partite le indagini. E’ stato ascoltato l’ex pentito, i familiari. Alcuni testimoni e sono state acquisite le riprese delle video camere pubbliche e private presenti in zona per risalire ai due killer. Ma chi è Mario Centanni? In primo luogo è figlio di Maria Lo Russo e quindi nipote diretto di Salvatore, Mario, Carlo e Giuseppe i famigerati “capitoni” di Miano. I primi tre sono pentiti. Centanni oltre ad essere un familiare diretto era un uomo del clan, tra l’altro sua sorella Centanni Silvana ha sposato Perfetto Raffaele, alias Lelluccio Muss e scigna, uno dei più pericolosi killer al servizio della cosca condannato all’ergastolo per una serie di omicidi compiuti anche in trasferta in maniera particolare ad Ercolano per conto del clan Birra-Iacomino nella sanguinosa faida contro gli Ascione Papale e attualmente detenuto in regime di 41 bis. Centanni ha iniziato a collaborare con la giustizia nel giugno 2011 ed è stato uno dei principali accusatori dei suoi diretti familiari come il cognato Perfetto del quale ha raccontato che lo stesso ha compiuto una dozzina di omicidi insieme con Vincenzo Bonavolta “scenzore”, il famoso killer dei 7 secondi, ed altri sicari dei clan di Ercolano e Torre Annunziata, oltre a quello dell’ambulanza in cui furono uccisi Giuseppe D’Amico e Salvatore Manzo del clan Stabile di Chaiano. Le sue dichiarazioni hanno tra l’altro contribuito a svelare l’ingente traffico di droga gestito della famiglia Lo Russo e in particolare puntando l’indice contro Enzo Lo Russo di Carlo e Vincenzo Lo Russo alias o’ Signore, figlio di Giuseppe,(unico dei fratelli non pentito).
Mario Centanni era stato già oggetto di un agguato di camorra in cui rimase ferito. Era il 27 novembre del 2010 e si trovava su una moto insieme con Raffaele Bonetti in via Vincenzo Valente a Miano (la stessa strada dove due settimane fa sono stati trucidati i due Carlo Nappello, zio e nipote). Quattro sicari in sella a due moto gli esplosero contro numerosi colpi di pistola. Centanni e Bonetti rimasero feriti ma riuscirono a scappare. Quel giorno era stata ufficializzata la notizia del pentimento dello zio acquisito Salvatore Lo Russo, capostipite dei “Capitoni”.