Caserta. I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta, nelle province di Caserta e Chieti, hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, nei confronti di 3 persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’indagine, ha permesso di documentare come i tre, appartenenti al clan Bifone, negli anni 2009-2015, nei territori di Macerata Campania, Portico di Caserta e zone limitrofe esercitavano il controllo delle attività economiche, anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali; gestivano il rilascio di concessioni e di autorizzazioni amministrative (permessi a costruire e altro); condizionavano l’attività delle amministrazioni pubbliche; reinvestivano in attività lecite i capitali derivanti dalle attività delittuose (estorsioni in danno di imprese affidatarie di pubblici e privati appalti e di esercenti attività commerciali, traffico di sostanze stupefacenti, usura ed altro).
L’indagine è partita nel 2015 da dichiarazioni di pentiti, tra cui il boss Antonio Bifone e sua moglie Giuseppina, portando a individuare affiliati dediti al traffico di droga o alle estorsioni a imprenditori della zona industriale di Portico di Caserta. Il clan era uno degli alleati dei Belforte di Marcianise. Un quarto indagato è denunciato in stato di libertà .