Roma. Tra stasera e domani Alfredo Romeo, l’imprenditore campano arrestato il primo marzo scorso per corruzione in concorso con l’ex dirigente Consip Marco Gasparri, dovrebbe lasciare il carcere di Regina Coeli ed andare agli arresti domiciliari.
L’attesa per l’applicazione del braccialetto elettronico è finita e l’imprenditore, se non dovessero esserci ulteriori intoppi di natura burocratica, potrà fare finalmente ritorno a casa, seppure agli arresti, così come li aveva disposti il gip Gaspare Sturzo una decina di giorni fa, ritenendo ormai affievolite le esigenze cautelari.
Al centro del fascicolo che ha portato, all’arresto di Romeo c’è la gara FM4, di ‘facility management’, ovvero servizi per la Pa, del valore di 2,7 miliardi, bandita dalla centrale acquisti della pubblica amministrazione nel 2014 e suddivisa in 18 lotti, alcuni dei quali puntava ad aggiudicarsi Romeo. L’imprenditore prese parte alla gara per il lotto da 143 milioni di euro per l’affidamento di servizi in una serie di palazzi istituzionali a Roma, che andavano dalla pulizia alla manutenzione degli uffici.Per raggiungere il risultato, Romeo, secondo quanto detto da Marco Gasparri ai pm, e ribadito in sede di incidente probatorio, avrebbe corrotto il dirigente Consip con 100mila euro in tre anni, affinché gli desse una serie di informazioni indispensabili per avere la meglio sugli altri partecipanti. Un sistema quello di Romeo nel quale, secondo la ricostruzione di Gasparri, l’imprenditore riteneva indispensabile pagare, poiché, a suo dire, tutti lo facevano.