I carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di una persona considerata esponente di rilievo del clan camorristico D’Alterio-Pianese, attivo nella zona di Giugliano in Campania e Qualiano, nel Napoletano, all’epoca dei fatti alleato con il clan Birra Iacomino di Ercolano. Le indagini rappresentano lo sviluppo di quelle che portarono all’emissione di una prima misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli il 29 gennaio 2015 a carico di Salvatore Viola e Lorenzo Fioto, considerati esponenti apicali del clan Birra Iacomino, in relazione all’omicidio di Michele Vignola, affiliato al clan Birra, commesso il 25 luglio 1997 a Parete. Il processo a carico dei due si è concluso con la loro condanna all’ergastolo, con sentenza emessa dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere. Le successive dichiarazioni di collaboratori di giustizia, spiega il procuratore di Napoli Nunzio Fragliasso, hanno permesso di acquisire “incontrovertibili elementi indiziari” anche a carico di Giuliano Quaranta, attualmente libero vigilato e considerato affiliato di rilievo del clan D’Alterio-Pianese, il quale avrebbe provveduto a indicare ai killer il luogo nel quale è poi avvenuto l’agguato, occupandosi inoltre del recupero di questi ultimi e dell’arma utilizzata per l’omicidio. L’omicidio di Michele Vignola sarebbe stato decretato dal clan Birra nell’ambito di una epurazione interna, in quanto la vittima era ritenuta “non più affidabile”.