Golfo di Napoli assediato dalle fiamme, bruciano Vesuvio e Faito

L’emergenza incendi che ieri ha acceso l’attenzione di tutti sul Vesuvio non accenna a fermarsi e oggi coinvolge anche il lato opposto del golfo partenopeo. Fiamme e fumo si ergono dai boschi tra i monti Lattari e il Faito sui rilievi che sovrastano l’area costiera che collega Vico Equense e la penisola sorrentina alla costiera amalfitana. da questa mattina il golfo di Napoli offre uno scenario irreale. Percorrendo l’autostrada A3 in direzione di Salerno (molti gli operai e i mezzi che si incrociano lungo il percorso intenti a monitorare che nulla accada sulle careggiate) sulla sinistra si continuano a vedere colonne di fumo che salgono intorno alle pendici del Vesuvio. Il fronte non è più così lungo come ieri (quando ha raggiunto i due chilometri) ma c’è ancora. Sulla destra, dal lato opposto del golfo, è facilmente visibile un’altra minacciosa colonna di fumo. Il problema, segnalano dalla seconda zona colpita, è che i soccorsi ora sono tutti concentrati sull’area del vulcano e che alcune strade di accesso sono interrotte perché interessate da frane. In azione sul Vesuvio ci sono 300 (tra volontari, personale della Sma Campania, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco)  uomini al lavoro complessivamente tra Ercolano e Ottaviano. La Sala operativa mobile è nell’area di Ercolano pronta a spostarsi sulla base delle necessità. Nelle altre zone della Campania sono operativi 5 elicotteri regionali. 

Agostino Casillo, presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, non fa mistero sulle responsabilità dei roghi che da giorni devastano il patrimonio naturalistico del Parco del Vesuvio, attribuendo la responsabilità a mani criminali senza scrupoli.

Il Governo dichiari subito lo stato di emergenza in Campania. Lo chiedono i parlamentari campani di Forza Italia per i quali “la grave sottovalutazione degli incendi, i ritardi della Regione e la complessiva disorganizzazione in Campania non poteva che trasformare l’emergenza in una catastrofe dai danni incalcolabili”. “E’ impensabile – aggiungono – fronteggiare questa situazione così drammatica sotto il profilo ambientale, sanitario e della sicurezza con qualche centinaio di uomini e due soli canadair a singhiozzo: serve subito la dichiarazione dello stato di emergenza ed un intervento deciso ed immediato di uomini e mezzi che coinvolga le regioni limitrofe, prima che la conta dei danni riveli l’irreparabilità”.

”Italia e’ in fiamme. Per anni, in un Paese che programmaticamente non ha una seria politica per l’ambiente, si sono messe alla berlina le guardie forestali, ‘inutili prodotti del clientelismo meridionale’. Si e’ lavorato per una riforma che ha avuto come unico obiettivo tagli insensati e il passaggio della Forestale all’Arma dei Carabinieri, che non e’ certo una esperta del settore. Com’era prevedibile, si e’ aperta cosi’ la strada agli ecoreati e si e’ sacrificato l’ambiente all’ossessione del controllo del territorio ai fini della “sicurezza”‘. Questa l’opinione del coordinamento del movimento demA a proposito ”degli eventi di queste ore che hanno visto andare a fuoco vaste aree del territorio campano e del Paese”. ”Non bastasse – si aggiunge in una nota – si sono sperperati miliardi per inutili cacciabombardieri, mentre avevamo un disperato bisogno di manutenzione del territorio, canadair ed elicotteri antincendio, che ora sono pochi e non bastano a far fronte agli incendi in corso che stanno bruciando migliaia di ettari di boschi e di macchia mediterranea, mettendo a rischio la vita delle persone e provocando la morte di diverse specie di animali”. ”Non sono il caldo e la siccita’ che stano bruciando l’Italia con la mano dolosa dei piromani, ma governi incapaci di governare. Tra l’autunno e l’inverno, com’e’ purtroppo naturale, gli effetti di queste scelte dissennate si completeranno con le inevitabili frane gli smottamenti e le alluvioni. Verranno cosi’ nuove spese per l’emergenza, butteremo al vento milioni e assicureremo l’immancabile cuccagna agli amici degli amici”. Secondo il movimento demA ”le responsabilita’ dei partiti e dei partitini che, privi di ogni legittimita’ morale e politica, siedono nel Parlamento sono sotto gli occhi di tutti’. ”Dopo il referendum del 4 dicembre, in qualunque Paese civile e democratico questa sedicente classe dirigente sarebbe stata costretta a dimettersi e ci sarebbero state libere elezioni. In Italia purtroppo non bruciano solo i boschi. In ogni rogo va in fiamme ogni giorno la nostra Costituzione e con essa il nostro futuro” conclude la nota.

“A maggio scorso il Presidente De Luca, approfittando della cerimonia di consegna di un centinaio di mezzi alla Protezione Civile campana, raccontava l’ennesima favola: siamo adeguatamente organizzati, disse, a fronteggiare qualsiasi emergenza. Adesso lo spieghi ai cittadini del Vesuviano ed ora anche del Monte Faito”. Lo afferma Flora Beneduce, consigliere regionale campano di Forza Italia, componente della Commissione Ambiente. “I cittadini delle zone interessate – aggiunge Beneduce – sono stremati e si chiedono cosa stanno respirando e a loro vanno date risposte immediate e non chiacchiere”. “Basta con gli spot sulla Campania che riparte, che investe in mezzi di protezione civile e che invece resta in costante emergenza e su tutti i fronti”. “Le bugie – sostiene – hanno le gambe corte e sono pericolose soprattutto quando c’e’ in gioco la sicurezza di intere comunita’: il Governatore De Luca cominci ad informare la popolazione sul reale stato di pericolo e sul da farsi perche’ quanto sta accadendo in tutte e cinque le province campane non e’ piu’ tollerabile”. 


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