A sedici anni ha prima sgozzato le vittime, poi le ha fatte a pezzi con un semplice coltello. C’e’ questo dietro il duplice omicidio di Luigi Rusciano e Luigi Ferrara i cui corpi furono trovati, lo scorso mese di febbraio, interrati, nelle campagne di Afragola  e fatti a pezzi. Un delitto “inquietante e devastante” lo ha definito il questore di Napoli, Antonio De Iesu, dietro il quale c’e’ una “grande aggressivita’ dei killer”. Un delitto, quello messo in atto dal minorenne e dal 24enne Domenico D’Ando’, che dimostra ancora una volta “la maturita’ criminale di minorenni” e che e’ stato studiato nei minimi dettagli. Nulla e’ stato, dunque, lasciato all’impeto, hanno sottolineato gli investigatori nel corso di una conferenza stampa. Anzi. E’ stato affittato un appartamento a Giugliano (Napoli), li’ dove e’ stato commesso il duplice omicidio, e’ stata acquistata un’automobile. Il tutto per conquistare spazi di potere e di controllo nel settore del contrabbando che e’ ritornato tra gli affari principali della criminalita’ organizzata. Erano in affari le vittime e i carnefici, in un’area criminale riconducibile al clan degli Amato-Pagano nella quale si e’ poi creata una organizzazione parallela che gestiva per l’appunto il contrabbando di sigarette. Ad un certo punto D’Ando’ – il cui padre e’ Antonio D’Ando’, probabile vittima di lupara bianca, ‘scissionista’ – e il minorenne A.I. (il padre e’ in prima linea nel contrabbando di sigarette), hanno deciso di prendere il posto dei due ras Rusciano e Ferrara. Da qui il delitto studiato nei dettagli.Â