Scavando nel passato di Leonardo Orsino, il ventiquattrenne arrestato nella notte dai carabinieri a Torre del Greco perche’ accusato di essere l’autore dell’incendio che il 14 luglio scorso ha devastato le aree protette del Parco nazionale del Vesuvio, si scopre che il giovane aveva altri precedenti legati a danneggiamenti. Nel maggio di cinque anni fa Orsino, allora appena diciannovenne, fu infatti arrestato insieme a un altro giovanissimo perche’ sorpreso dagli agenti del commissariato torrese lo sorpresero – dopo una segnalazione di un guasto – nella stazione ferroviaria di Santa Maria la Bruna mentre insieme ad un altro ragazzo stavano armeggiando in un cunicolo per portare via dei cavi di rame. Un’operazione che comporto’ anche l’interruzione del servizio sulla linea ferroviaria. Non solo: sempre Orsino e’ stato denunciato per simulazione di reato dalla polizia nel gennaio di quest’anno.
“Complimenti ai carabinieri e alla magistratura per le indagini che hanno portato all’arresto del piromane di Torre del Greco: è stato fatto un lavoro egregio, in tempi rapidi. È un segnale importante, anche per far comprendere che chi trasgredisce la legge non resta impunito. Tuttavia è evidente che il discorso sulla vicenda degli incendi sul Vesuvio è tutt’altro che chiuso: bisogna individuare ulteriori responsabili perché gli attacchi al vulcano sono arrivati da più parti, bisogna chiarire ancora molte cose e verificare cosa è successo davvero quei giorni. Tutto ciò le forze dell’ordine e i giudici lo sanno benissimo e, ne sono certo, stanno lavorando e lavoreranno ancora su questo fronte”. Sono dichiarazioni del sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, che è anche presidente della Comunità del Parco nazionale del Vesuvio in merito all’arresto del piromane avvenuto a Torre del Greco.
”Auspichiamo una condanna esemplare, commisurata a quanto accaduto. Siamo stati e oggi piu’ che mai siamo fiduciosi nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, che stanno lavorando alacremente per individuare chi ha prodotto uno scempio naturalistico di enormi proporzioni e un danno economico e di immagine notevolissimo alle nostre zone”. A sostenerlo e’ il vicesindaco di Torre del Greco, Romina Stilo, commentando la notizia dell’arresto da parte dei carabinieri del ventiquattrenne accusato di essere l’autore dell’incendio che nelle settimane scorse ha devastato le aree protette del parco nazionale del Vesuvio. ”Purtroppo queste azioni sconsiderate hanno prodotto la desertificazione li’ dove una volta c’era il parco nazionale del Vesuvio, con un disastro ambientale che ricadra’ sulle future generazioni per diversi decenni, senza contare il rischio legato alla salute di tutti noi per quanto abbiamo dovuto respirare in quei giorni”, sottolinea. ”Per tutto questo – conclude Romina Stilo – ritengo doveroso, qualora vengano appurate le responsabilita’ della persona arrestata oggi, augurare a questa persona il massimo della pena per un’azione sconsiderata di cui tutti noi paghiamo da giorni e pagheremo per anni le conseguenze”.
