Pare un’eruzione”: l’esclamazione di un anziano signore, che da una strada panoramica di Napoli osserva il vasto incendio sul Vesuvio, da’ un’adeguata idea dell’impressionante colonna di fumo che, partendo dalle pendici del vulcano, sovrasta in pratica tutto il Golfo partenopeo. Da Napoli, infatti, i vari focolai convogliano tutto il fumo in un’unica ed enorme coltre grigia che sembra minacciare le case dei numerosi comuni sulle pendici del Vesuvio. L’insolito e inquietante panorama e’ fotografato da turisti e passanti. Un’immagine che ricorda effettivamente molto da vicino i dipinti prodotti durante le eruzioni.
Si sono uniti i due incendi che stanno interessando il Vesuvio, il primo sviluppatosi da Ercolano e quello partito da Ottaviano. Al momento le fiamme sono molto alte e il fronte di fuoco si estende su circa due chilometri di lunghezza. La Protezione civile della Regione Campania sta coordinando le attivita’ di spegnimento: oltre 60 le persone in azione tra dipendenti regionali, personale della Sma Campania e volontari. La situazione particolarmente complessa sta richiedendo il supporto di mezzi aerei: stanno operando un S64, un canadeir e un elicottero regionale. In tutta la Campania la situazione e’ particolarmente critica: complessivamente sono 100 gli incendi che vedono impegnate quasi 600 persone. Il bollettino relativo alla suscettivita’ incendi conferma per oggi e per domani una criticita’ Media.
“La provincia di Napoli è in guerra con gli incendi nelle aree vesuviane e in quelle della terra dei fuochi e, in entrambi i casi, emerge l’esistenza di un’organizzazione criminale che appicca i roghi e l’inadeguatezza delle armi a disposizione di chi deve prevenire e spegnere quegli incendi”. Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione Terra dei fuochi, e il portavoce regionale, Vincenzo Peretti, sottolineando che “oltre all’inquinamento dell’aria e alla distruzione di vaste aree verdi, in questi giorni stanno morendo anche migliaia di animali selvatici bruciati vivi dalle fiamme e si stanno verificando gravi danni agli impianti di trasmissione delle emittenti radio e televisive campane e nazionali”. “Purtroppo, in questi giorni, stiamo verificando che sulla Terra dei fuochi, nonostante l’impegno di tante Istituzioni, a cominciare dalla Regione, come dimostra anche l’accordo firmato in queste ore con i Carabinieri, c’è ancora tanto da fare” hanno aggiunto precisando poi: “Non è chiaro cosa abbia fatto finora il nuovo commissario alla Terra dei fuochi, Michele Campanaro, succeduto a Donato Cafagna che, per anni, aveva svolto l’incarico a mezzo servizio perché impegnato anche con altri impegni istituzionali”. “Purtroppo, anche il lavoro del nuovo Commissario sembra che non abbia prodotto risultati apprezzabili e concreti” hanno continuato Borrelli e Peretti per i quali “creare figure che poi restano solo sulla carta è del tutto inutile nella guerra contro la Terra dei fuochi dove si sente ancora la mancanza di controlli continui e di pene severe e certe per chi appicca i roghi”. “Il disastro di questi giorni è anche figlio della scelta scellerata di abolire il corpo forestale dello Stato, ma anche della scarsa attenzione verso le piccole e piccolissime imprese agricole che possono rappresentare un baluardo in difesa del territorio” hanno precisato i Verdi per i quali “bisogna correre ai ripari perché si annuncia un’estate terribile e devastante per i nostri territori”. “Gli incendi stanno evidenziando anche le difficoltà e i disagi legati alle evacuazioni che sono ben poca cosa rispetto a quel che potrebbe succedere nel caso di un’eruzione del Vesuvio” hanno concluso i Verdi per i quali “quel che sta succedendo in questi giorni dovrebbe spingere a riflettere ancor di più sulla necessità di organizzare quelle prove di evacuazione che stiamo chiedendo da anni ormai alla protezione civile nazionale”.
La situazione e’ particolarmente complessa per la concomitanza di piu’ fronti che si sono sviluppati sull’intero territorio regionale e, in particolare, nelle province di Napoli, Salerno e Avellino. Sono tutti in azione gli elicotteri regionali che, in queste ore, stanno fronteggiando cinque diversi fronti: a Caserta, Montoro, Cervinara, Torre del Greco e San Pietro al Tanagro. Richiesto il supporto di mezzi aerei nazionali; stanno operando, al momento, un S64 e due Canadair. Tra le situazioni piu’ critiche quella che registra nell’area vesuviana. Le fiamme sono molto alte.