Malato di Sla da oltre 15 anni, si è spento a Napoli lo scrittore Raffaele Tripodi all’età di 42 anni. Affetto da sclerosi laterale amiotrofica era immobilizzato, costretto a comunicare attraverso un computer. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla casa editrice napoletana Ad Est dell’Equatore. Tripodi era autore del romanzo “Tuxedo”, con cui ha esordito nel 2015, cimentandosi con la fantascienza in una chiave cyber-punk. “Tuxedo” è una corsa rapida e spietata in una oscura distopia di un’umanità proiettata verso l’autodistruzione. In un futuro per niente lontano, irrimediabilmente segnato dal cambiamento climatico, la MicroRice sintetizza un cocktail di microrganismi in grado di stravolgere la produzione mondiale di biocarburanti. La nuova scoperta mette in pericolo la posizione di un potente broker cinese. L’uomo assolda il giovane Henry per recuperare un rapporto contenente informazioni in grado di sterilizzare l’impatto della nuova scoperta. Il prestigioso incarico porta Henry dai putridi bassifondi in cui vive al mondo dorato della classe dominante. Il giovane intraprende un intenso viaggio psicofisico verso il successo, ma un imprevedibile evento sconvolge la sua missione. Nato a Napoli nel 1975, Raffaele Tripodi alla fine degli anni ’80 scopre la passione per la musica e la fotografia e negli anni ’90 si occupa di video installazioni nei circuiti dell’underground partenopeo. Studia Fisica all’Università Federico II di Napoli. L’aggravarsi di una malattia neurodegenerativa lo costringe a rimodulare la sua vita. Chiuso nel suo ‘bunker’ nell’ultimo quindicennio ha osservato l’umanità “correre verso la catastrofe” e ha cominciato a scrivere con l’intento di sperimentare nuove strade per condividere la sua visione del mondo.