Era sopravvissuta appena un anno fa a 25 coltellate dell’ex marito. Ma ieri per Maria Tino, 49 enne residente a Dragoni in provincia di Caserta non c’e’ stato nulla da fare quando l’attuale compagno, lo stesso che lo scorso anno l’aveva salvata dopo le coltellate del marito, le ha scaricato addosso tre colpi di pistola in strada. Il delitto e’ avvenuto nel pomeriggio. Passionale la matrice: l’uomo, il 61 enne Massimo Bianchi, dipendente della Comunita’ Montana di Monte Maggiore, l’avrebbe uccisa per gelosia, o forse perche’ la donna voleva interrompere la relazione. In paese, amici e conoscenti hanno confermato che “stavano insieme e spesso li si vedeva litigare in strada”. Era successo anche ieri sera, ma poi i due si riappacificavano. Qualcun altro ha raccontato che la notte scorsa il 61enne avrebbe piantonato la casa della compagna per controllare i suoi movimenti fino alle 5 del mattino. Quel che e’ certa, al momento, e’ la dinamica del delitto. L’uomo ha preso un appuntamento con la Tino nel primo pomeriggio di oggi. La donna lo ha atteso nella piazzetta vicino casa, nel centro storico di Dragoni, seduta su una panchina posta a fianco dell’ ingresso di una chiesetta. Bianchi e’ arrivato a bordo della sua auto, e’ sceso ed ha estratto la pistola. La 49 enne, secondo un testimone, ha urlato “no”, ma e’ servito a poco. Bianchi ha infatti sparato tre volte contro la 49enne, colpendola al torace. La donna e’ morto poco dopo. Aquel punto il compagno e’ rimasto accanto al corpo esanime, a vegliarlo, in attesa che arrivassero i carabinieri ed impedendo a chiunque di avvicinarsi. All’ arrivo dei militari ha consegnato loro l’arma usata per il delitto, una pistola calibro 7,65 legalmente detenuta, e si e’ fatto arrestare. Poco dopo e’ iniziato il via vai di amici e parenti, tutti commossi. “Aveva gia’ sofferto molto per l’ex marito” ha detto un’amica della vittima, ricordando quanto accaduto lo scorso anno quando l’ ex coniuge della donna aveva provato ad ucciderla con il coltello (l’uomo e’ in carcere) – e lei si era miracolosamente salvata. Sotto choc il papa’ della donna. Maria Tino aveva due figli ed era una lavoratrice socialmente utile. Arrotondava facendo la sarta a casa.
 Una storia assurda quella di Maria e Massimo. L’uomo lo scorso anno era al telefono con lei quando l’ex marito, Angelo Ruggiero, attualmente in carcere, cominciò a menare fendenti. la colpì ben 25 volte. Ruggiero la sera del 18 giugno del 2016, aspettò che i figli uscissero di casa. Poi si arrampicò sul tubo di scolo della grondaia e mise a origliare la moglie che l’aveva lasciato dopo una violenta aggressione, nell’aprile precedente. Lei stava parlando con il suo nuovo fidanzato al telefono e allora perse la testa. Entrò in casa aveva con se un coltellino svizzero a lama corta: la colpì 25 volte alle braccia e dalle gamba, a un fianco e al petto. Massimo Bianchi, l’uomo che ieri l’ha uccisa, era al telefono, sentì tutto e allora riagganciò la telefonata e chiamò la figlia di Maria. La ragazza si precipitò in casa e chiamò i soccorsi. Maria fu in coma per giorni e dopo più di un mese fu dichiarata fuori pericolo di vita. Suo marito, Angelo Ruggiero, fu arrestato quella sera stessa. E’ stato condannato a tredici anni di carcere.