Mafia, il Tribunale di sorveglianza di Milano dice no alla scarcerazione di Riina

Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta di differimento pena o, in subordine, di detenzione domiciliare presentata dai legali del boss Toto’ Riina. I giudici hanno riunito due procedimenti, decidendoli insieme. Riina quindi resta detenuto al 41bis nel reparto riservato ai carcerati dell’ospedale di Parma. Alla richiesta dei legali, motivata da ragioni di salute del boss, si e’ opposto il pg di Bologna Ignazio De Francisci. 

Un’ordinanza “ampiamente impugnabile” in sede di Cassazione: cosi’ il difensore di Toto’ Riina, avvocato Luca Cianferoni, ha commentato la sentenza con cui i giudici del tribunale di Sorveglianza di Bologna hanno rigettato il ricorso sul differimento dell’esecuzione della pena presentato dal boss di Cosa Nostra detenuto in regime di 41bis ed attualmente ricoverato all’ospedale Maggiore di Parma a causa delle precarie condizioni di salute. “L’ordinanza e’ di rigetto – ha sottolineato l’avvocato – ma implicitamente riconosce a Riina il fatto che deve rimanere ricoverato in ospedale”. Per Cianferoni, si tratta di “meccanismi giuridici che non ci danno una ragione formale ma ci danno una ragione sostanziale. E’ un’ordinanza impugnabile – ha ribadito l’avvocato – e proporremo il ricorso per Cassazione”.


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